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La Francia ai giovani, l’Italia ai meno giovani, Nicosia ai Matusalemme!

La Francia ai giovani, l’Italia ai meno giovani, Nicosia ai Matusalemme!
La notizia che sta riempiendo in questi giorni i vari giornali è la nomina di Attal a primo ministro della Francia. Al di là della nomina, ciò che salta all’occhio è l’età del neo primo ministro, ovvero 34 anni. La Francia dimostra veramente di dare fiducia ai giovani e di investire sui giovani e questa ne è chiara testimonianza, cosa che trova ulteriore conferma se pensiamo che il presidente del primo partito di opposizione, ovvero il Rassemblement National, è un ragazzo di 28 anni. In Italia una cosa del genere è qualcosa di impensabile dato che l’unico politico che ha un ruolo importante nei partiti è la segretaria del PD Elly Schlein che è classe ’85 (la Meloni è comunque under 50 ma over 40).
Se prendiamo ad esempio Nicosia viene quasi da piangere. Basta fare una ricerca e vediamo che Bonelli è del 1958 e praticamente ricopre ruoli politici sin da quando Attal era in fasce. Solo un assessore è under 40. Se prendiamo il Consiglio comunale solo 5 sono i consiglieri under 40 e comunque, a parte qualche eccezione, non è che brillino per iniziative (si registrano falsi brillamenti per autocombustione di incenso). Esistevano una volta i Giovani Democratici, come esistono in quasi tutti gli altri paesi dell’ennese, ma “esistevano”: finiti come ogni iniziativa promossa dai giovani (tranquilli che a Fratelli d’Italia daranno poco spazio conducendo le menti migliori ad andarsene). L’ultima volta che Nicosia ebbe un giovane amministratore (considerando under 40) fu nel 1993 con La Via che salì sindaco più o meno alla stessa età di Attal.
Questa scelta di non dare spazio e fiducia ai giovani, che non è solo una colpa di Bonelli, ma è un qualcosa di generalizzato tra le file dei vari schieramenti, ha mostrato tutto il suo squallido risultato: un paese allo stremo, con i vendesi che fioccano anche nelle vie principali. Un paese morto con un Natale che ha rasentato le Quaresime medievali. Un paese stanco di un sindaco che ha caratterizzato il suo secondo mandato di atti a dir poco incommentabili (le dimissioni fantasma, la coltellata alle spalle dell’hub, il grottesco intendimento di declassare Nicosia a borgo e potremmo parlare per ore). Ma la cosa più grave è il fatto che Bonelli è amministratore da 30 anni e di questi 30 anni non esiste nulla di così incisivo per la comunità nicosiana, e se qualcosa esiste per una certa fortuna storica ben lungi da meriti personali, esistono almeno dieci vergogne, dieci ferite per una Nicosia che ha bisogno di Davidi, non di Matusalemmi!
Alain Calò

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