Ciclicamente si torna a parlare di re e regine, principi e principesse, come nelle fiabe. Un misto di resti di antiquariato e telenovele postmoderne.
Vedere folle oceaniche di sudditi sventolare le bandierine al passaggio dei reali o, ancora peggio, fare l’inchino al loro cospetto, mi trasmette sempre un certo disagio.
Il significato stesso della parola suddito è alquanto raccapricciante: vuol dire sottomesso, assoggettato.
Nel 2024 (anno in cui si parla di intelligenze artificiali), riconoscere e accettare che una persona sia superiore alle altre, fa venire i brividi.
Ogni essere umano ha valore e porta dentro di sé una ricchezza autentica e unica.
Interessante la storia.
Belli i palazzi che raccontano il passato.
Ma di persone-museo forse se ne potrebbe fare a meno.
Valentina La Ferrera
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