La provincia di Enna in pochissimi giorni è stata scossa da due suicidi e un omicidio. Questo è un dato certamente allarmante e che ci deve porre interrogativi sulla povertà non solo materiale ma anche valoriale di questo territorio. Certamente vi è un disagio e la stampa locale ha il compito di approfondire e denunciare questo disagio, portando anche spunti di riflessione e testimonianze per prevenire altri episodi come questi. Una stampa legata realmente al territorio e alla propria missione di informare e formare un’opinione dovrebbe in questi giorni contattare psicologi, criminologi esperti vari per poter affrontare il tema del disagio giovanile e permettere a chi legge di conoscere e saper riconoscere i segnali di un disagio che, se preso in tempo, può evitare di sfociare in altro. Ma da qualche tempo nella provincia di Enna tutti hanno abdicato alla solidarietà, preferendo di più attaccarsi a volte morbosamente ad informazioni di “curtigghiu” dalla poca incidenza se non quella di dare in pasto al “pubblico ammaestrato” lo spettacolo truculento, il sangue, la moderna lotta tra i gladiatori che anestetizzava ieri e anestetizza oggi il pensiero critico.
Però, chissà come mai questo metodo della ricerca spasmodica anche attraverso i profili facebook non viene utilizzato nei confronti del “potente di turno”. Perché, da qualche tempo a questa parte, la stampa non si schiera più con la povera gente che subisce ingiustizia dal potere ed invece al potere stesso concede uno spazio per far passare la propria verità senza alcun contraddittorio critico? Perché la stampa non si indigna più delle ingiustizie sociali, delle vittime dei burocratismi, di una politica slegata dal territorio, dell’appiattimento delle coscienze?
Ve lo diciamo noi perché: perché è molto più facile essere forti con la povera gente. Perché la povera gente non è difesa da nessuno e se per caso la povera gente, non potendone più di tutta questa ipocrisia, prova ad alzare la testa, ecco che tutti quelli che ci vogliono anestetizzati sono pronti a fare quadrato in nome di un diritto di cronaca, ma quello loro che funziona a compartimenti stagni, ovvero essere forte con la povera gente e debole con i potenti.
Alain Calò
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