martedì , Dicembre 3 2024

A Nicosia il Consiglio comunale è come Beautiful

A NICOSIA IL CONSIGLIO COMUNALE E’ COME BEAUTIFUL

Sembrerebbe che gli sceneggiatori della nota soap opera Beautiful stiano entrando in contatto con Amministrazione e Consiglio Comunale di Nicosia per avere ispirazione su come continuare la loro intricata storia e anzi, ormai quando parlano dei politici Nicosiani, affermano che sono i loro maestri.
Veniamo alla trama: a fine 2020 il Bonelli sale con un carrozzone da fare invidia a quello cantato da Renato Zero e, come volevasi dimostrare, va avanti da sé con le regine, i suoi fanti e i suoi re tra chi scende e chi sale. La prima mezza rottura si ha per le regionali quando Mancuso Fuoco va a Levante (anzi in Padania), la Gemellaro con tutta la compagine dell’Amministrazione va a Ponente (nella colomba dell’MPA) e alcuni consiglieri vanno qua e là. Risultato: Gemellaro non vince sonoramente, Mancuso Fuoco non vince ma con onore, gli altri c’è chi vince, c’è chi perde. Il Mancuso Fuoco dal Bonelli viene prima spogliato poi riaccolto e rivestito di tutte le deleghe, ma all’orizzonte si profila un “tradimento” quando per le elezioni del presidente del Consiglio viene eletta la D’Amico a dispetto di quanto voleva Bonelli e si crea una nuova maggioranza (più carrozzone della prima) che mette in minoranza Bonelli in consiglio comunale e per celebrare l’evento l’Aula del Consiglio Comunale si trasforma in un circo degno di Moira Orfei. Ma ancora che avete visto: altro colpo di scena! Bonelli si dimette, poi ci ripensa, poi le ritira e rifila alla cittadinanza un hub militare, ma prima che si consumasse il matrimonio nel fatidico momento del “chi ha qualcosa in contrario parli ora o taccia per sempre” il popolo nicosiano ha detto “io mi oppongo”. Arriva l’estate e tra un borgo più bello d’Italia spiaggiato iniziano manovre sottobanco, flirt tra figli prodighi che chiedono di ritornare. Ma prima che si consumi il ritorno dei figli prodighi ecco il PD e Co. che dopo aver votato la D’Amico ha capito che forse come presidente del Consiglio si poteva scegliere qualcuno più incisivo politicamente e ora ne chiede la revoca profilando una nuova maggioranza inedita (altro carrozzone) per Bonelli che può vantare di aver ricevuto stampelle da tutti tranne che da Giacobbe (gli va dato atto). Ribaltone? Di carrozzone in carrozzone con il terzo mandato (e se piazzano il rinnovo a vita come sta avvenendo nei comuni sotto i 5mila abitanti) qui ormai è chiaro che Bonelli sarà sindaco in secula seculorum di carrozzone in carrozzinorum per manifesta assenza di un minimo di alternativa credibile (e questo è un male per tutti, anche per Bonelli stesso).
Ma noi sappiamo che alla fine il colpevole è sempre il maggiordomo.
Alain Calò

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