Messina-Palermo-Siracusa. Il viaggio di Nemo verso la nuova vita si è concluso felicemente stamattina nelle acque dell’Area Marina Protetta della Riserva del Plemmirio. Tra le acque di Messina, nei primi giorni di maggio, la Capitaneria di Porto soccorse la tartaruga Nemo, ferita da un amo da pesca. A Palermo, nel Centro di Monitoraggio e Controllo delle Tartarughe Marine e Cetacei dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Palermo, Nemo venne trasportata, sottoposta alle indagini diagnostiche e, quindi, operata. Oggi a Siracusa, nelle acque della Riserva del Plemmirio, il luogo dove Nemo ha trovato nuovamente il suo habitat naturale, la sua nuova vita.
Si è concluso così il felice percorso di rinascita della tartaruga marina Nemo. A bordo di un’unità navale della Guardia Costiera di Siracusa, assistiti dal Comandante Ernesto Cataldi, l’Assessore Ezechia Paolo Reale e Santo Caracappa, capo Dipartimento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Palermo, hanno liberato in acqua la tartaruga Nemo. Presenti anche i tre giovani veterinari dell’Istituto che in questi mesi hanno curato e trasferito in vasche per la riabilitazione l’esemplare di ben 22.2 kg.
“Una grande emozione ma, soprattutto – commenta l’Assessore E.Paolo Reale – la consapevolezza che spesso l’uomo può riparare il danno che noi stessi possiamo creare alla fauna marina. Grazie al lavoro fatto dalla Capitaneria prima, col recupero, e all’Istituto Zooprofilattico dopo, dove Nemo è stata operata e seguita per la sua totale riabilitazione, gli Enti e le Istituzioni competenti possono ridare la vita agli abitanti del mare indifesi. Insieme – conclude Reale – è possibile sempre e comunque, risarcire la natura”.
L’operazione di rilascio in mare della tartaruga ha visto partecipare un gran numero di appassionati che hanno potuto accompagnare e seguire l’operazione grazie all’unità messa a disposizione dal Gruppo Barcaioli del Complesso Portuale di Siracusa.
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