Una pagina di storia che
non può essere aggettivata per l’assurda crudeltà di cui è intrisa, un
incomprensibile desiderio di annichilimento, l’annullamento di un popolo
colpevole di esistere: perché tutto questo sia
ricordato e perché l’orrore non sia più perpetrato c’è il “Giorno della memoria” e
allora per i morti della Shoah nello sterminio
sistematico di circa 5 dei 7,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa, prima
della seconda guerra mondiale. Per non dimenticare l’abominio di un regime
insofferente al diverso che a morire mandò insieme agli Ebrei i civili Slavi, i
prigionieri di guerra, i dissidenti politici, i Rom, i Sinti, i portatori di
handicap, gli omosessuali e Testimoni di Geova. Tutti eliminati dal Nazismo
poiché ritenuti “vite indegne di essere vissute”.
Gabriella Grasso