Sanità Enna: nuovo anno nuovo schema

Nuovo anno, nuovo schema per la rete ospedaliera siciliana. Stop al progetto “ospedali di comunità e riuniti” e via alle strutture già esistenti, che manterranno se stesse e la propria autonomia.
4 erano e 4 rimangono i presidi ospedalieri dell’ Ennese: il Basilotta di Nicosia e il Chiello di Piazza Armerina saranno ospedali di base e l’ Umberto I di Enna diverrà “Spoke” ossia ospedale di riferimento per tutto il comprensorio, assorbendo anche il bacino d’utenza del Basilotta, non più “di zona disagiata”, sul fronte nascita, ostetricia-ginecologia e pediatria. Enna dunque, così com’ è ora, si aprirà a tutti i malati.
Enna però non ha ancora risolto le carenze strutturali e di personale denunciate da tempo e quindi? Il Ferro-Branciforti- Capra di Leonforte eredita la “zona disagiata” del Basilotta e con questa classificazione manterrà il pronto soccorso e i reparti connessi: laboratorio analisi e radiologia, medicina generale e chirurgia. Un lungo lottare, insomma, per mantenere le gravi carenze per le quali a Nola la situazione più che “disagiata” è stata definita “disastrosa”.
I servizi “H24” saranno garantiti quando, con lo sblocco dei concorsi e con le nuove assunzioni, si potrà far fronte all’utenza tutta. Attualmente la chirurgia degli ospedali di base: Chiello e Basilotta, potrà funzionare solo dalle 8 alle 14 dei giorni feriali dato che i due nosocomi dispongono di un’emoteca, ma non di servizio emotrasfusionale e per tanto le emergenze e i fuori orario, verranno dirottati all’ Umberto I perché senza centro trasfusionale l’attività chirurgica festiva e oltre il tempo ortodosso deve essere, per norma, rinviata presso il centro trasfusionale di riferimento: l’Umberto I di Enna.
Rimangono due domande: “Saprà l’Umberto I garantire a un bacino d’utenza così diffuso efficienza, immediatezza e soccorso?”.
“Quando la sanità siciliana diverrà funzionale H24 e cesserà di essere un teatro di lotte partitiche pre elettorali?”.


Gabriella Grasso