TROINA. E’ rotto il tubo che porta l’acqua in paese nel tratto ricadente in contrada Camatrone sulla statale 120 tra il bivio per la diga Ancipa e l’ingresso alla zona artigianale Libero Grassi, di fronte alla struttura residenziale per anziani e al supermercato. L’acqua che fuoriesce dalla falla del tubo si riversa nel terreno di proprietà di Luigi Bottitta. “E’ da anni che segnalo questa fuoriuscita di acqua dal tubo dell’acquedotto, ma non c’è stato nessun intervento per ripararlo”, dichiara Bottitta. Sulla striscia di terreno sempre verde è cresciuto un piccolo canneto, mentre tutto a attorno il terreno è rinsecchito. Avvicinandosi alla striscia riscoperta d’erba, i piedi affossano perché il terreno pregno d’umidità è molto soffice. Riparando il guasto segnalato da Bottitta, non si risolverebbero tutti i problemi che sta creando al paese la prolungata siccità. Ma vedendo che il livello dell’acqua nella diga Ancipa scende di giorno in giorno sempre più in basso, saggezza vuole che si debba intervenire tempestivamente per riparare le falle che si aprono nelle linee dell’acquedotto. In modo particolare quando, come sta accadendo da alcuni giorni, la fornitura d’acqua alle abitazioni civili comincia ad essere razionata per risparmiare quella poca acqua disponibile. Altre falle si sono aperte nel tratto della condotta idrica ricadente nelle contrada Portella Monaco e Saguisuga. Lungo questa condotta scorre l’acqua che dall’Ancipa arriva fino a molti comuni del Nisseno e dell’Agrigentino. “Ricade nel terreno della mia azienda agro-zootecnica questo tratto della condotta con le falle che ho segnalato a chi di dovere, ma gli interventi risolutivi tardano a venire”, ci dice Pippo Maccarrone. Si stima che lungo questa condotta si perde circa il 40 per cento d’acqua. Contrariamente a quello che di primo acchito si possa pensare, quest’acqua che si perde sul terreno provoca danni alle coltivazioni come lamenta Maccarrone. Anche se dovessero arrivare le piogge ad interrompere la siccità non sarebbe una cosa buona per gli allevatori, che vanno in luoghi distanti decine e decine di km dalle loro aziende per andare a prendere l’acqua per dissetare bovini e pecore. Un bovino adulto beve circa 120 litri d’acqua al giorno per dissetarsi. “Se piovesse ora, la pioggia manderebbe in malora quel poco di foraggio che ancora c’è nei campi”, ci avverte Silvestro Salinaro, giovane allevatore con azienda in contrada Lavanche.
Silvano Privitera
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