Meditazione al Vangelo del 20 ottobre 2024

Il Vangelo di questa 29^ domenica, del tempo ordinario, mette in risalto ancora il servizio. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Il frutto della FEDE è l’Amore, il frutto dell’ AMORE è il servizio e il frutto del SERVIZIO è la PACE”. Gesù sconvolge i nostri piani e i nostri desideri e ci prospetta una condizione non di pretesa, come fecero gli Apostoli Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, ma di servizio verso i fratelli. Mi vien da pensare a tutte quelle volte in cui chiediamo al Signore anche cose assurde che esulano dal benessere della nostra anima. Richieste di cose materiali tese al prestigio, a ricchezze, al potere. Proprio Giacomo e Giovanni chiedono di avere un posto, uno alla destra e l’altro alla sinistra del Signore quando verrà nella Gloria a giudicare il Mondo. Le parole dei due apostoli hanno un tono imperativo: “Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiediamo”. Ma Gesù sconvolge i loro desideri perché Egli “non è venuto per farsi servire ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Un calice amaro che nessuno al mondo potrebbe bere! Un calice amaro che ci da salvezza eterna nella quale assumeremo una nuova luce splendente. Una abitazione eterna decisa per noi solo dal Padre Celeste. Gesù sconvolge le nostre ambizioni, volute dal “mondo”, facendo un netto distacco: “…i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti”. Gesù desidera fondamentalmente che le nostre attenzioni siano rivolte ad un servizio d’amore negli ambiti in cui ci troviamo: familiare, lavorativo, parrocchiale, politico, sociale ecc; luoghi dove è possibile attuare l’invito di Gesù: “Amatevi l’un con l’altro come io ho Amato voi”.

Rosario Colianni
del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)