I capoluoghi siciliani di provincia saranno teatro, venerdì 11 ottobre, della mobilitazione proclamata da Cgil Cisl e Uil sul tema “Fermiamo le stragi nel Mediterraneo”. Le manifestazioni, che puntano a “una diversa politica in materia di immigrazione e asilo”, sono state indette alla notizia dell’ennesima strage del mare, a Lampedusa qualche giorno fa, con il tragico bilancio, ormai, di quasi 300 morti accertate. “La tragedia di Lampedusa – scrivono congiuntamente Cgil Cisl e Uil – si aggiunge a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita a oltre ventimila persone: esseri umani che hanno lasciato il loro Paese fuggendo da guerre e persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore”. Quattro le proposte del sindacato che, a conclusione della mobilitazione, venerdì, saranno consegnate ai prefetti, dai vertici confederali. Cgil Cisl e Uil chiedono: 1) che sia messo a punto un piano per un efficace sistema di accoglienza anche attraverso l’impegno della “Unione europea, che non può esimersi dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee, nel Mediterraneo”; 2) di istituire corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, “rendendo esigibili in condizioni di sicurezza l’accesso all’asilo e alle misure di protezione internazionale”; 3) di “riformare la legislazione sull’immigrazione e dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo”; 4) che sia contrastata la tratta di esseri umani “anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi, e colpendo duramente i trafficanti”.
Sul tema, la Cisl Sicilia nei giorni scorsi ha scritto che “quanto sta accadendo nel Mediterraneo, è una vergogna”. Per il sindacato guidato nell’Isola da Maurizio Bernava “le istituzioni di governo sovranazionale così come intervengono sui conflitti che esplodono in ogni angolo del mondo, hanno il dovere di intervenire per far cessare la guerra silenziosa rappresentata dalla moderna tratta degli schiavi”. “Hanno il dovere – si legge in una nota – di intervenire per cancellare gli interessi mafiosi e le complicità di Stato che si muovono come rapaci attorno alla disperazione di chi fugge in cerca di un futuro”.
A lavoratori e sindacati, venerdì, si affiancheranno associazioni, istituzioni, movimenti, autorità, che in queste ore stanno inviando l’adesione. Per le province di Palermo e Trapani, il concentramento è fissato per le 18 in piazza Massimo, a Palermo. Da qui si snoderà un corteo che raggiungerà, in via Cavour, la sede della prefettura del capoluogo siciliano. A Catania un sit-in è previsto per le 17 davanti agli uffici del prefetto. Inoltre a Caltagirone, sempre nel Catanese, i sindacati hanno previsto un corteo con partenza alle 19 dallo stadio. Si passerà per viale Mario Milazzo, via Principessa Maria e via Roma. A piazza San Giuliano si terrà il concentramento. A Messina il presidio con fiaccolata davanti alla prefettura, è organizzato per le 18. A Caltanissetta la manifestazione porterà lavoratori e sindacati davanti alla prefettura, dalle 10 alle 12. Per la provincia di Ragusa, sempre venerdì alle 18,30 presso il lungomare di Sampieri, nella Città Iblea, si svolgerà una fiaccolata a cui seguirà la deposizione di una corona di fiori nelle acque antistanti. A Siracusa la fiaccolata è fissata per le 18,30. Partirà da Largo XXV luglio e si fermerà in piazza Archimede dove la prefettura ha sede. Anche ad Agrigento Cgil Cisl e Uil consegneranno al prefetto il documento con le proposte del sindacato, così come a Enna dove il sit-in si terrà alle 18 in piazza Prefettura. Ma nel capoluogo ennese una veglia di preghiera in memoria dei dispersi in mare si è tenuta pure sabato scorso, in piazza San Bartolomeo.