Enna 13/09/07 – Torna il Jazz d’autore di scena nella particolare atmosfera dell’agriturismo Bannata, la rassegna «Jazz Time Loops», importante iniziativa per jazzofili e neofiti del genere ed appassionati di musica, che conclude sabato sera la sua prima estate a Bannata, che ha coinvolto gli spettatori con sonorità contemporanee e magiche improvvisazioni.
Ad aprire la rassegna è stato il trio del grande sassofonista Gianni Gebbia accompagnato dall’olandese Marko Bonarius al contrabbasso e dal talentuoso Emanuele Primavera alla batteria, altri musicisti di grande prestigio si sono esibiti nel panorama jazzistico internazionale.
Tra gli artisti anche Giovanni Falzone con il suo Sicilian Open Quartet.
Il pubblico ha accolto con generosi applausi l’ottima performance dei musicisti, confermando l’impegno profuso da Nietta Bruno, titolare dell’agriturismo Bannata, nello sviluppo culturale dell’entroterra ennese attraverso l’organizzazione di eventi di qualità che spaziano dall’arte contemporanea al teatro, dal cinema alla musica.
In quest’ultimo appuntamento, di sabato 15 alle 21, che chiude la rassegna, sarà presentato il disco «Monk Know» di Stefano Maltese e del suo «Know Quartet».
Ad esibirsi Stefano Maltese, alto sax e clarinetto basso; Giorgio Occhipinti, pianoforte; Giuseppe Gurrella contrabbasso ed Emanuele Primavera alla batteria.
Stefano Maltese
Nato a Palermo nel 1955, polistrumentista – saxofoni, clarinetti, flauti, pianoforte, chitarra, basso, percussioni – compositore e arrangiatore, inizia l’attività concertistica nel 1974. Nella seconda metà degli anni ’70 incomincia a lavorare alla realizzazione di strutture compositive che mantengono l’improvvisazione in un continuo rapporto d’interscambio con la scrittura, elaborando una poetica di grande originalità. Contemporaneamente, sui propri strumenti, sviluppa un linguaggio personale e molto espressivo.
Ha preso parte a diversi programmi radio-televisivi, in particolare della Rai, fra i quali “Viaggio nel mezzogiorno” (1980), “Il lavoro del musicista” (1981), “A ciascuno la sua Casa Bianca” (1982), “Rivers and Bridges” (1996), “Audiobox” (1998), “Radio Tre Suite” (1997, 1998, 1999, 2001, 2002, 2004), ”Battiti”(2003).
Stefano Maltese è presente in diverse pubblicazioni, tra le quali l’enciclopedia francese “Grand Larousse” e quella americana “New Grove Dictionary of Jazz” (Macmillan), “The Penguine Guide To Jazz” di Cook e Morton, “The Jazz Discography di Tom Lord, ecc….
Moltissime le recensioni positive nelle varie testate giornalistiche del settore sul disco «Monk Know»:
Il Manifesto: Titolo delicato e impegnativo. La scelta è di metterne alla scoperto l’astratta crudezza delle geometrie sghembe che tengono in piedi svettanti edifici sonori. Senza una briciola di autocompiacimento.
JazzIT: Le dodici composizioni inserite, disgelano tutte le eccezionali caratteristiche monkiane, sia nella pronuncia e nella diversificazioni degli interventi, sia nei liberi incipit che rendono la musica di monk sempre fresca e attuale. Maltese e i suoi affrontano apparentemente in modo lascivo e sommario, ma poi non è affatto così. Dietro l’apparente pericolosità di un progetto come questo “ Monk Know “, ritroviamo anzi cultura della conoscenz, ingegno e nulla di scontato.
Musica Jazz: Vi ritroviamo un monk pra più canonico ora più capovolto, come suggerisce l’iconografia dello stesso cd.
pubblicato il 15 settembre 2007