La “bomba” alla Provincia Regionale di Enna è piovuta giù dal cielo ancor prima che ricorressero gli anniversari di Hiroshima e Nagasaki (con il dovuto rispetto). Ma contrariamente al prevedibile anziché esplodere è “implosa” nella maniera più fragorosa possibile. Il dottor Stranamore (al secolo dottor Monaco) ha rotto gli indugi e preso atto del clima di insofferenza mostrato dagli alleati (UDC e PdL) ha varato la sua giunta tecnica.
A giudicare dall’ultimo articolo che ho pubblicato prima delle ferie (Divieto di svolta a destra: http://www.vivienna.it/2010/07/16/divieto-di-svolta-a-destra-il-punto-sulla-provincia-regionale-di-enna/) penso che dovrei cambiare mestiere anzi, visto che sono in pensione, potrei aprire una nuova attività di negromante o di mago, che sono arti magiche che non tramontano mai.
Nei fondi di caffè e nel volo degli uccelli era facile prevedere una “svolta” e svolta è stata. Anche una persona poco reattiva come sembrava essere il dottor Stranamore non poteva certo sopportare l’assurdità delle esternazioni di Lenza & C., che dopo aver dominato in lungo e in largo fin dall’inizio, condizionando pesantemente ogni scelta del Presidente, improvvisamente si accorgono che è lui a non valere nulla, ad impedire ogni iniziativa (sarà che le fiere, le gite, le trasferte, gli stand turistici e la propaganda internazionale non bastano mai), e addirittura ad essere volgare e arrogante (vedi dichiarazioni dell’ex assessore Tudisco http://www.vivienna.it/2010/06/29/fabrizio-tudisco-si-e-dimesso-o-invitato-da-assessore-alla-provincia-di-enna-la-torre-di-babele-e-caduta/ ). Chi fa cento e non fa uno… dice il proverbio, e appena il Presidente ha detto il primo “no” (alla designazione di un assessore ad esempio) tutti i tanti, troppi “sì” sono andati perduti e Monaco è diventato il peggiore di tutti.
A questo punto, come ognuno sa, anche le pulci hanno la tosse e la spaccatissima UDC ha mostrato di essere stata assente o distratta e non avere mai capito cosa stava succedendo. Al punto che dopo oltre una settimana dalla nuova giunta gli oramai ex assessori hanno pensato anch’essi di alzare la voce e dire che loro non si sono mai dimessi.
La storia si ripete, come teorizzava Gianbattista Vico, si tratta solo di corsi e ricorsi storici. E il duo Lantieri-Litteri rifà il verso alla penosa figura dell’On.Grimaldi all’inizio delle vicende di questa presidenza. Anche lui non si era dimesso ed era andato addirittura davanti al giudice per riaffermarlo. Anche se loro non oseranno tanto, però però…
Ma il dottor Stranamore non è innocente. Anche lui è caduto negli stessi identici errori dei suoi vecchi o nuovi avversari. Anche lui ha fatto finta per tanto tempo di non capire di non vedere di non udire. Anche lui ha avallato l’accordo contro-natura per il Comune, accettando di benedire le nozze tra MPA e PdL, che non erano nozze d’amore ma solo di ripicca nei confronti del PdL Sicilia. Che a sua volta, come un marito tradito, ha preferito tagliarsi le pudende e mandare tutto a puttane (scusate le espressioni invereconde che mi escono di bocca in questi casi).
Ma bando alle malinconie e pensiamo al presente. Quasi tutti si dicono sorpresi e sottilmente contenti di questa nuova giunta tecnica. E questa volta è tecnica davvero. Sul profilo (notoriamente deve essere alto) non mi pronuncio perché sono poco fisionomista. Ma come sempre in questi casi tutti i tecnici se anche non hanno un padrino, un padrone, o anche soltanto uno sponsor, almeno hanno un codice a barre da decifrare.
E la nuova squadra (è diffusa voce di popolo) sembra molto orientata a sinistra. Sembra di vedere, anche se in piccolo, l’ombra del possibile accordo alla Regione tra MPA e PD. Alcuni assessori sembrano essere in odore di deputazioni regionali d’opposizione, per non fare nomi.
Ma io sono uno di stampo antico e non scendo al mormorio, o peggio alla maldicenza altrui. Mi limito a registrare e archiviare le impressioni: chi vivrà vedrà.
In questo senso ne ho sentite di veramente simpatiche, anche se non molto raffinate, diciamo di quelle fatte in casa. Due assessori sono sindaci emeriti ed entrambi mi pare sono esperti di sfiducie. Potrebbero venire utili in caso di strani pruriti in questo senso. Uno dei due è pure esperto in dissesti (dichiarati o presupposti) e anche questa è una dote che non dispiacerà al Presidente per preparasi al peggio, visti i tempi che corrono. Certo sarebbe bastato chiamare un altro ex, ex di AN ma soprattutto ex sindaco esperto in entrambi i rami e il trio era perfetto, ma si sa quello fa parte di un’altra parrocchia.
A pensarci bene anche questo non è vero, nel senso che non è buon motivo perché ufficialmente anche il neo vicepresidente è sempre stato proprio di quell’altra parrocchia.
A proposito di Santo Uffizio, anche un altro neo assessore fa parte di una parrocchia diversa, nel senso che, a dispetto delle presentazioni ufficiali che lo vorrebbero consulente del Vescovo, in quella come in altre parrocchie più laiche non lo hanno voluto più già da un po’ di tempo, e infatti lo hanno dimissionato, non rieletto, cacciato via insomma, anche se in maniera gentile ed educata e in un caso pure con una benedizione solenne.
Qualcuno ha detto (e scritto) che cercava soltanto un posto al sole e lo ha trovato. Io credo che entrerà in conflitto da subito con almeno un paio dei suoi nuovi colleghi.
Sempre nel campo delle maldicenze simpatiche quanto infondate si dice che l’ambientalista sia notoriamente vicino a Termine e la neurologa vicina al Senatore, quello vero, quello di una volta, che sembra tornato da lassù per dispensare benefici.
Gli altri tecnici sembrano a prima vista degli onesti “travet” di provincia e questo potrebbe bastare.
Insomma c’è proprio di che divertirsi in attesa del prossimo Consiglio Provinciale, considerato che il presidente del Consiglio, anche lui non estraneo alla cattiva riuscita della prima frazione di gioco, non ne ha parlato né bene né male.
Q – Giorgio L. Borghese
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Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.
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