Qualcuno vorrebbe spiegarmi come è possibile che di questa discarica di Assoro nessuno sapesse niente? Leggo la Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana attraverso questa testata giornalistica e scopro che questo progetto “privato” ha già ottenuto la tanto difficile AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA).
Difficile evidentemente solo per gli altri. Attraverso ViviEnna (la prima redazione giornalistica a darne notizia) leggo pure che questa discarica è stata inserita nella PROPOSTA DI REVISIONE DEL PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI IN SICILIA per una capienza di 1.380.000 metri cubi.
Mi informo e vengo a scoprire che questa famosa AIA è rilasciata dal servizio VIA-VAS dell’Assessorato Territorio e Ambiente con a capo l’ing. Zuccarello. Parente dell’on.le Lino Lenza, targato MPA.
L’AIA presuppone diverse autorizzazioni in conferenza dei servizi. Cominciamo a vederle. La prima (o l’ultima) è la Valutazione di impatto ambientale (VIA) ma questa non vale perché è rilasciata dallo stesso servizio e dallo stesso dirigente (Zuccarello). Interviene poi il Comune (di Assoro in questo caso da Sindaco MPA). Il Comune ha un Piano Regolatore dove supponiamo è prevista la discarica. Mi dicono che la discarica di cui parliamo non è prevista. Allora è necessaria una variante che deve essere approvata dall’intero Consiglio Comunale. Elemento indispensabile è il parere del Genio Civile sull’aspetto geologico. Non sappiamo se questo parere c’è come dice qualcuno o non ci sia. Se c’è andiamo sul sicuro perché l’eventuale parere sarebbe stato rilasciato dall’ex ingegnere capo, il famoso ing. Di Rosa notoriamente MPA o dallo stesso Zuccarello, perché l’attuale ingegnere capo si è insediato solo ad agosto.
Non vi ricordate di Enzo Di Rosa? Non è possibile, perché è quello delle scale mobili. Dopo quella vicenda è stato promosso ingegnere capo a Palermo. È notoriamente di Agrigento.
A proposito di scale mobili, è strano invece che sulla vicenda nessuno alla Provincia Regionale abbia fatto ricorso al TAR contro un provvedimento di revoca tardivo, quello dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, retto allora da un assessore MPA. È strano che nessuno alla Provincia abbia adito la Corte dei Conti per il danno erariale causato dai comportamenti del Genio Civile che ha fatto perdere soldi pubblici già legittimamente spesi con atti ripetutamente contraddittori “debolucci” da un punto di vista tecnico e che, ricordiamo, avevano dei buchi e delle coincidenze temporali preoccupanti.
Non c’entra nulla naturalmente, come in tutti gli altri casi citati, il fatto che l’MPA fosse in Giunta provinciale e fosse determinante per la maggioranza del Presidente Monaco.
A proposito di Provincia Regionale, anche la Provincia ha competenza nell’approvazione delle discariche e nelle procedure di AIA. Nel sito della Provincia leggiamo, tra le competenze di un suo Servizio:
– Cura di tutte le funzioni amministrative e tecniche comunque connesse o previste dalla legislazione comunitaria, nazionale e regionale sui rifiuti.
– Svolge attività di pianificazione, autorizzazione, controllo e monitoraggio della componente ambientale denominata materia/rifiuti;
– Elabora e attua il Piano provinciale di gestione dei rifiuti, controlla il funzionamento delle discariche e degli impianti di smaltimento;
– Esegue le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA), le Valutazioni Ambientali Stretegiche (VAS), le Valutazioni di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (VALSAT) su opere, piani e programmi attinenti alla gestione dei rifiuti;
– Partecipa all’iter relativo all’autorizzazione integrata ambientale (IPPC) di società/ditte che operano nel campo dei rifiuti.
La Provincia dunque doveva essere presente, era presente e sa. Anche se il Piano Territoriale Provinciale e il Piano provinciale di gestione dei rifiuti non contengano alcuna previsione di una discarica in quel punto. Ma si sa la Provincia non è stata in grado in due anni di riaprire la panoramica né forse di progettarla perché deve doverosamente metterla in sicurezza tutta quanta, non è stata in grado di riaprire la strada che collega Valguarnera a Piazza Armerina, perché per rifare cinquanta metri di strada franata vuole rifarla tutta e ci vogliono dodici milioni! (Notizia riferita nella riunione palermitana sul rientro della Venere di Morgantina, ma di questo vi parlerò un’altra volta). Non potendo fare niente delle cose che ci servono davvero la Provincia si è data allora da fare in fretta e furia per approvare la nuova discarica. La Provincia, anche se gestita da una Giunta tecnica, rimane comunque legata mani e piedi al Movimento di Raffaele Lombardo.
Comune, Provincia, Genio Civile. Può darsi che uno o tutti questi enti non c’entrino nulla e che la regione si è inventato tutto, oppure che c’entrano ma non lo sanno, oppure ancora sono affetti da sonnambulismo. Certo le pubblicazioni dell’avvio di procedimento sulla stampa a diffusione regionale qualcuno l’avrà pure letto, o no?
Rimane da parlare della ditta che ha progettato questa discarica e che la vuole realizzare e gestire. Si tratta della ditta Catanzaro Costruzioni di Favara. Che notoriamente è un grosso centro vicino ad Agrigento.
Questa ditta è famosa, tra tante dicerie che troverete facilmente su internet, perché gestisce la discarica di Siculiana. Che notoriamente è in provincia di Agrigento.
La discarica di Siculiana è famosa intanto perché ha accolto una parte della monnezza di Napoli durante la crisi del 2007, un vero bussiniss con molti zeri. Allora c’era Cuffaro e i Catanzaro si dice fossero amici di Cuffaro. Oggi secondo voi di chi sono amici? Ovviamente di nessuno, come vi ho raccontato.
Più di recente (l’ultima volta appena qualche giorno fa) la discarica di Siculiana è rimasta chiusa perché la società Dedalo Ambiente non pagava. Andate a chiedere ai comuni di Canicattì, Licata, Naro, Campobello di Licata, Camastra e Ravanusa che sono rimasti per diversi giorni senza raccolta dei rifiuti non perché ci fosse il solito sciopero dei netturbini ma perché la Catanzaro Costruzioni aveva chiuso la discarica!
Questo è l’aspetto più importante della vicenda: non solo vogliono fare una discarica in quel posto, alla faccia del grano duro, della pagnotta DOP, dell’ASI, dell’Outlet e di tutto quanto il resto. Non solo la vogliono fare più grande di quella di Bellolampo, non solo la fanno lì perché ci possono portare la monnezza da qualsiasi posto della Sicilia (e non solo) ma sarebbe una discarica “privata”, dove per entrare bisogna pure pagare. Ho reso l’idea?
Q – Giorgio L. Borghese
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Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.