“Per ricordare e non dimenticare”. Furono le parole di una dedica su un libro donato ai figli, che parlava del movimento operaio. A un anno esatto della sua morte, sull’onda di queste parole, nasce un documento di sintesi della vita dell’on. Pino Mancuso dal titolo “Piccola Rassegna Stampa”. Una rassegna per ricordarlo a quanti lo hanno conosciuto, scoprendo così degli eventi e delle particolarità interessanti della sua vita pubblica e privata. In esso sono contenuti momenti storici della provincia di Enna, documenti con testimonianze fotografiche, come gli incontri con Togliatti e Nilde Jotti, il comizio del ’53 con Giuseppe Di Vittorio, allora presidente mondiale dei sindacati, o con Enrico Berlinguer, ma non solo.
“Ci ha raccontato tantissimo – dicono i figli Angelo, Mariarosa, Gaetano e Riccardo – ma le storie che amava, parlavano soprattutto di lotte di contadini e di zolfatai e facevano riferimento ad un eroismo quotidiano e comune nella lotta per la sopravvivenza. Si lottava per il pane, diceva, nella prospettiva di un futuro migliore e in difesa della famiglia, unica vera risorsa di allora per tirare avanti”.
L’on. Mancuso, nato a Enna nel 1928 da famiglia molto modesta, dopo la caduta del fascismo giovanissimo diventa uno di coloro che allora venivano chiamati “rivoluzionari di professione”, un funzionario, cioè, del Pci e della Cgil.
Popolarissimo tra i contadini poveri e gli zolfatai dell’intera provincia, negli anni settanta fu eletto deputato per due legislature.
“L’on. Pino Mancuso era un uomo politico di rilevanza nazionale. Tipica espressione popolare, uomo intelligentissimo, ma nello stesso tempo semplice e onesto, capace di svolgere compiti importantissimi, senza perdere mai la passione e l’umiltà, continuando a parlare sino all’ultimo con tutta la gente della sua città, non si tirava indietro nella battaglia quotidiana contro le ingiustizie sociali”.
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Quanto pubblicato dalla nostra redazione il 30 dicembre 2004
E’ morto ad Enna, sua città natale, l’onorevole Pino Mancuso”, all’età di 76 anni.
E’ morto l’onorevole dei poveri, degli operai, dell’Ici, degli alloggi popolari, perché tante sono state le sue battaglie in favore della povera gente.
Fu deputato del vecchio PCI dal 1972 al 1979. “La scomparsa dell’onorevole Pino Mancuso è uno di quegli avvenimenti che danno il segno di quanto tempo sia passato dalla conclusione di un periodo epico e carico di entusiasmo e di voglia di conquiste sociali – ha dichiarato Cataldo Salerno – il periodo in particolare dell’occupazione delle terre, quello delle lotte per la dignità degli operai delle miniere, quello degli “scioperi alla rovescia”, vale a dire di lavorare di più”.
“La vita di Pino Mancuso – dirigente sindacale autentico e stimatissimo leader di partito – è la sintesi di un’epoca. – ha proseguito Salerno – con la sua morte assume un’aura quasi leggendaria quell’entusiasmo genuino di chi si parava davanti qualsiasi battaglia, quella straordinaria capacità di credere nei giovani fin “allevandoli” nel partito per costruire i dirigenti politici di domani, quel modo spontaneo di fare politica in mezzo al popolo parlando come il popolo e continuando ad essere popolo anche quando si è diventati parlamentari della Repubblica”.