“Acqua fuori dal ring” così si chiama il nuovo film del giovane Joel Stangle, regista americano, figlio di genitori tedeschi, già invitato l’anno scorso a Roma dal Festival Internazionale del Cinema, per presentarlo nella sezione prospettive.
Quindi anche il pubblico di Taormina, in occasione della 59° edizione del Film Festival, ha potuto vedere e applaudire questo lungometraggio, apprezzandone i contenuti e i temi trattati.
Precedentemente Joel Stangle aveva già firmato un altro lavoro girato in Sicilia, dal titolo “Profumo di Lumia”.
Il film in questione interamente girato a Catania, tra i quartieri di Librino, il porto e la pescheria dell’Archi della Marina e con attori non professionisti , persone reali che vivono e lavoravo a Catania, mostra subito uno spaccato reale della delinquenza minorile, che cerca di sbarcare il lunario spacciando droga.. Ma la storia di questo lungometraggio riguarda non solo questo aspetto ma anche l’intricata vicenda di due pugili che lottano per i loro sogni. E nel ring ci sono regole ma fuori i sogni si confrontano con la realta’ e la lotta diventa sopravvivenza.
L’idea cosi come racconta il regista parte dalle conquiste storiche tra l’Africa e la Sicilia richiamate alla memoria da un testo storico di Polibio di Megalopoli e descrive Cartagine e Roma affrontarsi, come due pugili che si incontrano sul ring.
Ma cio’ che fa interessante e soprattutto autentico questo film sono non solo, gli attori, ma la costruzione drammaticamente convincente che ne fa il regista; cosi come la colonna sonora che include “Spartenza”, una canzone in tradizionale stile siciliano, riesce a coinvolgere tutti gli spettatori, per via del suono originale che coglie e cattura i suoni delle varie popolazioni che hanno vissuto nell’isola.
La produzione del film affidata al catanese Angelo di Guardia spera ora in una buona distribuzione cinematografica ed intanto ci regala un bel film che assomiglia tanto a un documentario
Beppe Manno