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Sicilia Lions su desertificazione culturale

lions sicilia cataniaCatania – Valorizzazione della cultura: come arma nei confronti di un vuoto creato oggi dalla modernità e dall’assenza delle Istituzioni o, al contrario, come strumento di difesa contro forme di pervasività del pubblico sulla vita privata. Potenziamento della cultura volta alla produzione dei saperi per la creazione di nuovi modelli etici, politici, sociali; e precondizione di un ruolo attivo all’interno della società. Ecco perché la presentazione del libro “Associazionismo, sussidiarietà ed etica” (Santangelo Editore) – che si è svolta ieri 26 giugno e che chiude l’anno sociale del Distretto 108 Yb Sicilia dei Lions – si è tenuta nell’Aula magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania: un luogo “simbolo” della cultura siciliana.

«Se la società è liquida e continua ad esserlo – ha sottolineato l’economista Antonio Pogliese, Governatore uscente del Distretto, che ha riunito intorno a un tavolo i maggiori intellettuali della nostra città – l’economia continuerà a essere del tutto stagnante. Occorre un rinnovamento attraverso l’esplorazione di nuove possibilità e il recupero delle esperienze positive del passato: l’Università non può essere relegata al pur spettante ruolo di formazione e di rilascio di attestati. L’Ateneo – ha continuato Pogliese – che peraltro rappresenta l’azienda più grande che abbiamo nel capoluogo etneo in termini di persone strutturate, volumi prodotti, risorse utilizzate, deve essere il catalizzatore di iniziative capaci di incidere sul territorio, costituendo la sintesi fra diverse politiche in competizione. Questo Rettorato ha tutte le potenzialità per poter divenire attore protagonista, così come avvenne 14 anni fa con Rizzarelli, per una nuova primavera di Catania».

Parole forti, provocatorie, accese, raccolte dal Magnifico Rettore Giacomo Pignataro, che ha illustrato il nuovo indirizzo della governance accademica: «Il ruolo dell’Università – ha affermato Pignataro – oggi più che mai è di supporto scientifico all’associazionismo, ma deve anche fornire ai cittadini gli strumenti per la partecipazione al governo del territorio. Perché l’Ateneo è il luogo in cui l’universo del sapere converge e si confronta, rappresentando il momento di collegamento tra le parti sociali, tra le classi dirigenti e i nostri giovani».

Dall’accademia alla chiesa, al mondo dei professionisti e delle associazioni, passando per la magistratura, il ruolo della cultura diventa di supporto a quello dell’etica, che dovrebbe regolare non solo i rapporti civili e sociali, ma trasformarsi in principio di “sussidiarietà”: «Non solo l’associazionismo – ha sottolineato Bruno Di Marco, presidente del Tribunale di Catania – ma la società tutta deve ripartire mettendo al centro del sistema l’individuo e la sua dignità, così come la Carta Costituzionale ci ha insegnato. In questo contesto il concetto di sussidiarietà – ha concluso Di Marco – non viene concepito in termini astratti, ma in rapporto a quel diritto sociale che dovrebbe guidarci nel percorso che sfocia nell’uguaglianza e nella dignità, fino a muoversi nell’ambito della responsabilità e solidarietà». Al convegno hanno preso parte numerose personalità di prestigio del mondo accademico, istituzionale, sociale e imprenditoriale, i cui interventi sono stati coordinati dal giornalista e presidente Comitato Lions “Area cultura e comunicazione” Nino Milazzo, tra questi: il notaio Maria Grazia Tomasello (presidente IV circoscrizione Lions); l’editore Pino Santangelo, il direttore generale del Credito Siciliano Saverio Continella; i docenti Giuseppe Barone (Storia Moderna); Agatino Cariola (Diritto Costituzionale); Orazio Licciardello (Psicologia Sociale); Giuseppe Vecchio (Diritto privato) che hanno partecipato alla tavola rotonda sul tema.

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