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Mafia. Strage via D’Amelio ferita profonda nella vita democratica italiana

palermo strage via d'Amelio“La strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina rappresenta una ferita profonda nella vita democratica italiana. Sì, perché Borsellino veniva ucciso nel pieno di una trattativa tra stato e mafia su cui ancora oggi bisogna fare piena luce: che ruolo hanno avuto i servizi deviati? Che fine ha fatto l’agenda rossa che il giudice portava sempre con sé? Perché è stata fatta sparire?”. Lo dice il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia.

“Sulla lotta alle mafie in Parlamento – aggiunge – ci sono già diverse proposte che possono essere discusse e approvate: introduzione del reato di autoriciclaggio; aumento delle pene per tutti i reati di stampo mafioso; legge per tutelare i testimoni di giustizia. Si tratta di provvedimenti per i quali mi batto da anni”.

“E allora – conclude l’esponente del Pd – basta con la retorica, con gli alibi e le giustificazioni. È possibile cambiare passo. Questo Governo e questo Parlamento dimostrino finalmente di volere fare sul serio. È questo il modo migliore per fare memoria viva di Paolo Borsellino e di tutti i caduti di mafia”.

“Il coraggio e l’esempio del giudice Paolo Borsellino rimangono – a distanza di 21 anni dalla strage di via D’Amelio in cui perse la vita insieme a cinque agenti della sua scorta – la chiave di volta di una nuova e vincente strategia nel contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata che oggi registra una dimensione transnazionale con il Parlamento Europeo in prima linea per garantire un quadro legislativo omogeneo e strumenti di contrasto più incisivi e pene più severe “.

Lo afferma l’On. Salvatore Iacolino, Relatore permanente della Commissione Speciale contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro nel giorno del 21° anniversario della strage di via D’Amelio.

“L’aver voluto commemorare – nell’ambito delle attività della Commissione Speciale contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro – tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata, specialmente di tipo mafioso, rendendo uno speciale tributo al sacrificio coraggioso di chi è stato assassinato per averla combattuta, trova nell’istituzione di una “Giornata europea della memoria” il segnale inequivocabile della consapevolezza che la sfida è europea.

Confidiamo – continua Iacolino – di poter celebrare la “Giornata europea della memoria” in una fra quelle date che hanno tristemente funestato la Sicilia di morte e terrore”.

“Ricordare oggi il giudice Borsellino e le vittime innocenti – conclude Iacolino – è la risposta migliore che i cittadini onesti possono dare alle mafie, sostenendo, nel contempo, il lavoro delle forze dell’ordine e dei magistrati fortemente impegnati nel contrasto ai sistemi criminali mafiosi”.

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