Giovedì 29 Agosto alle ore 21,00 all’Anfiteatro dell’Oasi della Cultura sesto appuntamento teatrale della Stagione Estiva Nissena 2013 direzione artistica di Giuseppe Speciale con il patrocinio gratuito del comune di Caltanissetta. Per questo sesto appuntamento arriva a Caltanissetta la Compagnia dei Cenci di Roma che porterà in scena una commedia musicale comica di Plauto “Rudens”. Un rifacimento
letterario, di tale genere, che va oltre la già collaudata pièce comica plautina, denotando uno stile che si accosta al musical, per cui l’azione viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche dalla musica e dal canto che fluiscono in modo spontaneo e naturale. In scena Domenico Albergo e Angelo Bove. Nel cast anche Fabrizio Passerini, Rocco Militano, Daniel Plat, Davide Catalano, Glenda Canino, Nadia Noto, Raffaella Zappalà, Davide Bennati e Chiara Granello. Tutti diretti dallo stesso Domenico Albergo. “Rudens”, la cui traduzione italiana è La Gomena, è una commedia di Tito Maccio Plauto scritta dall’autore latino tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. Risulta essere tra le più innovative dell’epoca in quanto ambientata, non come di consueto, in una città ma bensì su una spiaggia. Per la stesura Plauto si è ispirato al modello greco, offertogli da Difilo, e a sua volta ha ispirato altri importanti autori futuri; ricordiamo Shakespeare ne La tempesta, Ariosto
nella Cassaria e Ruzzante nella Piovana. Questa una breve sinossi: In un curioso prologo, la stella Arturo preannuncia il naufragio di un cattivo soggetto, il lenone Labrace, che porta con sé, indebitamente, una fanciulla di liberi natali. Il Caso vuole che la tempesta scarichi i naufraghi su una spiaggia sulla quale si trovano sia il padre della fanciulla (Daimone) rapita sia il suo innamorato. Tutto si accomoda con danno del malvagio, e un baule (ripescato grazie alla gòmena del titolo) risulta essere decisivo nel riconoscimento finale. Scopriamo così il volto di un Plauto dolce, che non aggredisce con risate da osteria, ma conduce lo spettatore verso un’allegra e invitante presenza per soffiargli nell’orecchio parole leggere, che raccontino di qualche sorriso triste e valori semplici che tengono nascosto il segreto della felicità. Un testo (dalle note di regia) moraleggiante e lirico che abbiamo voluto riportare alla sua natura plebea che è la connotazione unica attraverso la quale la commedia classica può essere oggi riconosciuta e accettata dal nostro pubblico. Non è una lettura noiosamente filologica, né una trasposizione profanatoria che la staccherebbe dalle sue nobili radici letterarie, ma un lavoro che si auspica porti ad un prodotto finale che per quanto sia divertente e musicale abbia comunque la sua identità culturale.