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Cattolici e laici, credenti e non, in vista delle elezioni europee, all’insegna di una cultura federativa per l’Europa politica

udcIl presidente Pier Ferdinando Casini, torna dal 13 al 15 settembre a Chianciano, alla Festa Popolare dell’UDC, per il Futuro dell’Italia, uscendo dalla apparente riservata solitudine, con Cesa, Buttiglione, D’Alia, De Poli, D’Onofrio, G.De Mita, Mauro, Galletti, C.De Mita, G.Gargani, Binetti, (Pezzotta, Russo, Ardizzone, Pistorio, Carrara, Cartabellotta, Bonafede,Valenti,..) e con i dirigenti periferici organizzativi delle strutture territoriali dell’UDC, parlamentari e consiglieri regionali.

Sarà circondato da autorevoli ministri del Governo, ed anche dal presidente Letta, che annunciano la loro partecipazione, quale massimo riconoscimento di una comune intuizione sulla necessaria convergenza delle forze partitiche per superare la crisi del paese e realizzare alcune riforme, costi quel che costi, in termini di consensi elettorali personali o di partito.

Non sarà, tuttavia, solo il Governo Letta, di ritorno dal G.20, dove ha riscosso un notevole successo, a sostenere Casini e l’UDC, in questo particolare frangente, ma saranno presenti ospiti di Scelta Civica e dei partiti Pdl e Pd ed altri, amici nel Governo e con i quali si sono consolidati i rapporti parlamentari su programmi e proposte legislative, pur partendo da posizioni diversificate, ma convergenti sulle emergenze e le preoccupazioni del Presidente della Repubblica Napolitano.

Tra i partecipanti a Chianciano Terme, ci saranno, in verità, non molti nelle previsioni, i critici interni o gli rassegnati a chiudere la partita UDC, sulla base di probabili risentimenti, di sconforti per avversi sondaggi, o della plurima, solo speranzosa, presenza di potere agire con gruppi indipendenti, di Associazioni, che rivendicano e raccolgono nel territorio adesioni alla Democrazia Cristiana di Centro, anche se razionalmente, non sono poi così lontane dalla storia dell’UDC.

La ritrosia di Monti a chiedere, con poco diplomatica insistenza, come nella riunione di Avellino organizzata da Giuseppe De Mita con l’invito a Comprendere i segni dei tempi ( 2), la inclusione dell’UDC in Scelta Civica, sarà difficilmente condivisa dal popolo presente alla Festa UDC di Chianciano, assise comunque non predisposta ad accettare un tale tema, specie da parte di chi ricorda il rifiuto passato ad analogo invito a Casini, da parte di Berlusconi, dopo aver convinto Fini ad analogo assorbimento politico.

Il tema di Chianciano e Cesa, prevedibilmente, se ne farà portatore, in apertura della Festa, non è infatti quello di decisioni, o di scelta di alleanze interpartitiche, che comunque spettano al Congresso UDC e non ad una Festa, dedicata ai temi sulla società italiana ed europea, con argomenti di studio, dibattito politico, prospettive europee, alla democratica maniera e sul modello, che ricorda le storiche Giornate di Saint Vincent, proposte annualmente dall’operativo gruppo di Forze Nuove di Donat Cattin (1).

Alla Festa popolare, ci saranno Sindaci,Assessori, Consiglieri comunali, Governatori e Vice, Presidenti di Assemblee Regionali, segretari regionali e provinciali e/o Commissari, che nel nome dell’UDC e nella logica della politica centrista e delle alleanze nazionali, in atto, portate avanti dal partito, senza però intransigenze e pregiudiziali, sconvolte dalle situazioni locali, sono fortemente motivati a consolidare le posizioni conseguite, senza rammarico per avere in più situazioni sostenuto i candidati di Scelta Civica , ora ospiti presenti e graditi a Chianciano, anche per la caratterizzazione UDC dell’evento.

Ci saremo, come chi scrive la presente nota, noi che abbiamo scelto, con tanti altri, di sostenere l’UDC nel territorio con una politica, che non accetta da rassegnati la cancellazione di una esperienza, legata alla migliore tradizione dei cattolici per e nella democrazia italiana.

Né ci lasceremo espropriare una memoria senza prima definire, dibattere, realizzare una confluenza federativa, prima che partitica, su un comune programma, legato alla storia politica dei cattolici e dei laici su posizioni centriste, moderate, riformiste e non conservatrici a protezione di interessi di singoli o di gruppi, ma ancorati ad una socialità della politica centrata sulla persona umana e sulla necessaria visione sopranazionale, che vede nell’Europa politicamente unita, la conferma della pace e dello sviluppo comune, nel Settantesimo del “Codice “elaborato nel monastero di Camaldoli ed ancora attuale ad una concezione del bene pubblico e dell’azione collettiva dei cattolici nella società (3).

Saremo chiamati romantici ed eredi di una cultura politica superata, non attuale, da rottamare da parte dei nuovi barbari (sassaioli da circolo equestre per spettacoli paesani, senza origine e storia, ma abbiamo mantenuto fede ad una memoria storica, quella della DC, dello Scudo Crociato, da Sturzo, De Gasperi, a La Pira, a Moro, a Bachelet, a Ruffilli, a Donat Cattin, a De Mita, a Galloni, ad Andreatta, a Martinazzoli, a Scalfaro, ad una concezione laica della politica, che non esclude convergenze e collaborazioni tra laici credenti e non credenti per il raggiungimento del bene comune, come ricorda papa Francesco, nel suo spontaneo e sincero dialogo, con Eugenio Scalari (4).

Non si offendano Renzi e Letta, se Paolo Franchi scrive sul Corriere della Sera (5) che : “ il campo degli aspiranti cavalli di razza del Pd ormai lo occupano loro (….). Sì cavalli di razza, proprio come mezzo secolo fa, nel lessico democristiano d’epoca, furono definiti, si parva licet, Amintore Fanfani ed Aldo Moro. Perchè possiamo anche classificarli genericamente come postdemocristiani (siamo tutti post qualcosa), ma resta il fatto che entrambi nel movimento giovanile dell’ultima DC, e poi nel Partito Popolare, hanno mosso i primi passi e si sono formati. E non nascondono né, tanto meno rinnegano le loro origini”.

Nessuna gelosia! Il loro passato formativo e quello attuale propositivo, ci auguriamo che non sarà dimenticato dai cattolici, presenti nel Pd ed in altri contenitori partitici o facili alle astensioni.

D’altronde, e assai prima di Franchi, un Presidente della Repubblica, dall’elevato senso dello Stato e della storia della Democrazia Italiana, Giorgio Napolitano (vedi gli ultimi senatori a vita nominati), ha saputo onorare e rinverdire il ricordo di alcune rappresentative figure parlamentari democristiani da Scalfaro ad Andreotti a Colombo, a Donat Cattin, a Martinazzoli, a Zaccagnini, a Moro.

Anche se il destino dei politici DC e dei cavalli di razza, in Italia, è più facile vederli osannati dopo la morte!

Il popolo UDC ha già accettato di allargare l’orizzonte dell’UDC, sulla scia del dibattito e delle proposte emerse nell’assemblea di Chianciano del 2012 e gestite da Casini, Cesa, D’Alia, Galletti, De Poli, G.De Mita, per dare all’UDC la sua dimensione nazionale denominandola “UDC per l’Italia” ed operandosi per portare nel Parlamento con Scelta Civica nuovi rappresentanti della società, dei movimenti, dell’imprenditorialità, ancora una volta con la cultura dell’innovazione della classe politica, anche a costo di qualche perdita di consolidata esperienza e storia, come quella di Pezzotta, di Delfino, di Tassone, di D’Onofrio e di tanti altri.

Ora Casini e Cesa, ancora protagonisti della Festa di Chianciano si apprestano a rispondere ed a richiamare quanti, in questi anni, sono rimasti in posizione di astensione o di tiepidi osservatori davanti alla “politica ormai avvelenata”, che per Rodotà, su “ la Repubblica” del 20 agosto, “comunica un senso di vuoto. Lo rendono evidente le vicende del Governo, poichè la dignità con la quale Enrico Letta cerca di farlo sopravvivere, finisce con il sottolineare ogni giorno, impietosamente proprio la dipendenza da una condizione, che subordina questa sopravvivenza agli interessi di un autocrate ed alle schermaglie personali che percorrono il Pd” (6 ).

I massimi responsabili dell’UDC, da Chianciano, sono chiamati ancora a dialogare, a distanza con i movimenti cattolici riuniti, in contemporanea a Torino, quasi a trasmettere ai partiti vecchi e nuovi i fermenti del vivace associazionismo di ispirazione cristiana, nella “47 Settimana sociale dei cattolici Italiani” sul tema “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”. E può diventare comune l’obiettivo di favorire un approccio critico e propositivo per impegnarsi in un discernimento in vista di politiche familiari coerenti, come dichiara alla Sir su Avvenire il segretario generale della CEI monsignor Mariano Crociata (9).

I partiti presenti a Cianciano con alcuni esponenti governativi devono pertanto rispondere alle premure ed alle recenti testimonianze e richiami di Papa Francesco, per l’occupazione dei giovani e delle donne, per le famiglie, gli immigrati, i poveri, l’ambiente, la pace,universalmente invocata, e ad operare e prepararsi alle riforme di cui il Paese ha bisogno, in una visione sopranazionale dei problemi sociali ed etici della convivenza, come fecero a Camaldoli i primi costituenti cattolici e come oggi si pongono in una fase di presenza civica più determinante movimenti e associazioni culturali e sociali di ispirazione cristiana (Fuci,A.C. RnS, Focolari, Movimento per l’unità, MCL, ACLI, Forum, Banche Cooperative,ecc.).

I cattolici affilano le armi e, nei giorni scorsi, Carlo Costalli, a Senigallia, nel dichiarare il sostegno del MCL al Governo Letta, ha rivendicato per la presente generazione giovanile la priorità del tema dell’occupazione, assillo di tutte le famiglie italiane.

Ed il loro programma si attesta a mobilitarsi per la Pace, la famiglia, il lavoro, le aree del mezzogiorno e del mediterraneo, dopo le visite di Papa Francesco, a Lampedusa, a Rio ed in procinto di visitare la Sardegna.

Già A.Russo, (8) chiamata da Cesa, da Casini e da D’Alia, nella segreteria tecnica nazionale dell’UDC, aveva invitato Casini ad attenzionare per il Governo nazionale e quello regionale di Crocetta, alcune emergenze del Meridione e della Sicilia. La disoccupazione dei giovani e delle donne; la lentezza, il condizionamento pletorico della pubblica amministrazione, osservando che nel Sud la caduta di fiducia nella politica si accresce se ai proclami non seguono rapide ricadute per la crescita dell’occupazione, per la nascita di nuove imprese, per ultimare infrastrutture essenziali, portuali, stradali, ferroviarie, per la scuola, l’Università, la formazione professionale.

Ma Cesa e Casini vorranno proporre a Chianciano, ai cattolici ed ai laici presenti principalmente la scelta dell’Europa, come nuovo riferimento dei cittadini per la politica del lavoro, per la difesa, la competitività, le infrastrutture, l’immigrazione, l’ambiente, la pace nel Mediteraneo, nel vivo ricordo di De Gasperi, di Adenauer, di Schuman, i pacificatori delle grandi potenze europee, che iniziavano il cammino unitario per vivere assieme e salvaguardare la pace per il futuro.

E per prepararci alle nuove sfide dell’Europa Politica, sognata dai padri della democrazia italiana, a Chianciano spirerà il vento del Partito Popolare Europeo.

Ci auguriamo che dalla UDC parta un invito ad un comune cammino verso l’Europa più politica non solo a Scelta Civica, così vicina, nella recente storia del partito, ma alle Associazioni dell’ex DC, ai laici riformisti di cultura europea, socialisti, repubblicani, liberali,ai movimenti cattolici, all’associazionismo laico e cattolico, credente e non, come scrive, speranzoso, Papa Francesco.

Fedinando Russo

onnandorusso@alice.it

Riferimenti

1) Festa Popolare UDC-Chianciano in www.UDC-italia.it o webTVdell’UDC

2) Corriere della Sera ,in primo Piano –Centristi- E Casini:E vitare il caos.Monti attacca –pag.2 31 agosto 2013

3) L.Ornaghi in Anniversari di Camaldoli pag 22 Avvenire 11 settembre

4) F.Russo ,La politica torna alla fine dell’estate in www.vivisicilia.it

5) La Repubblica del 11 settembre pa 1-2-3-

6) P.Franchi –Il duello tra Renzi e Letta-Sorpresa,postcomunisti addio.Il Pd si scopre democristiano in Corriere della Sera del 3 settembre 2013

7) S.Rodotà, Il senso del vuoto e la democrazia corrosa in la Repubblica del 20 agosto 2013

8) A.Russo in UDC – Lettera a Casini sulle problematiche del Sud e della Sicilia

9) settimana sociale dei cattolici Italiani in Avvenire – 10 settembre 2013 –Intervista a monsignor Mariano Crociata

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