Sabato 14 settembre, sempre al calar del sole, alle ore 18, al Teatro Antico di Taormina, sarà il Quartetto giapponese “Kizuna” a salire sul palco della storica cavea per il “Festival internazionale delle Orchestre a plettro”, nell’ambito degli eventi organizzati da Taormina Arte 2013. Per spiegare la passione che il Giappone riserva al mandolino, è necessario ripercorrere brevemente la storia della famiglia Calace di Napoli che si intreccia con quella della musica napoletana. Tutto ha inizio con Nicola, il capostipite, imprigionato nel carcere di Procida perché carbonaro. Libero nel 1825 – grazie ad un’amnistia concessa ai detenuti politici da Francesco I di Borbone – realizza il suo sogno: fabbricare chitarre e mandolini. Ma è il nipote Raffaele a dare un impulso decisivo all’azienda: modernizza lo strumento sostituendo le corde di budello con quelle d’acciaio e crea la “mandolira”, una via di mezzo fra il mandolino e la lira. Artigiano, ma anche musicista autore di 200 opere, nel 1924 si esibisce in una serie di concerti in Giappone. Il successo è clamoroso, tanto che è soprannominato il “Paganini del mandolino” e l’imperatore Hiroito gli concede un’onorificenza. La tournée avrebbe segnato l’inizio di un lungo rapporto fra due mondi fino ad allora tanto distanti. Un rapporto a cui oggi suo nipote, Raffaele jr, titolare della storica liuteria napoletana che produce circa 400 strumenti l’anno, deve probabilmente la sopravvivenza economica, visto che Napoli non suona più il mandolino e che il 90% della produzione è destinata all’Estremo Oriente. Il mandolino interpreta alla perfezione la malinconia e l’allegria e si adatta così alla tradizione musicale giapponese. Per questo è molto diffuso. Costituisce addirittura materia di insegnamento: ogni college ha la sua orchestra in cui figura il mandolino, i ragazzi si esibiscono in decine di concerti e sono tantissimi i siti giapponesi dedicati al mandolino. La partecipazione di un gruppo giapponese al festival insieme ai musicisti italiani è un’occasione in più di scambio reciproco e di divulgazione di un patrimonio culturale prezioso e inimitabile. Mandolini, mandole, mandoloncelli, chitarre e contrabbassi, pagine musicali della tradizione e nuove sperimentazioni si uniscono in un’unica passione e nella magica atmosfera che solo la musica sa creare. Il programma prevede: Recercada primera (D. Ortiz, 1510-1570), Recercada segvnda sobre el mismo madrigale (D. Ortiz), Spagnoletta (M. F. Caroso, 1530-1605), Canzonetta seconda detta “La Bernardina” (G. Frescobaldi, 1583-1643), Sonata in Re (C. Arrigoni, 1697-1744), Armonia Capricciosa (T. Motta, XVII secolo), Duo IV da “Sei duetti” (G. Merchi, 1730-1789), Andantino staccato, Vivace, “Nel cor più non mi sento”da “La Molinara” (B. Bortolazzi, 1773-1820 ca.), tema con variazioni, Sonata da camera in Re (G. B. Gervasio, 1725-1785), Allegro, Larghetto grazioso, Allegro. Miki Nishiyama (mandolino), è nata in Giappone e all’età di 4 anni inizia lo studio del pianoforte. Si avvicina inoltre al mandolino, al flauto traverso e al koto (strumento tradizionale giapponese). Nel 1998 vince una borsa di studio offerta per frequentare il corso di mandolino presso il Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova, laureandosi nel 2006. Nel 2009 consegue il diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia. Frequenta diversi corsi di perfezionamento, in particolare i corsi di mandolino antico organizzati dalla FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica). Nel 2001 vince il primo premio nelle categorie duo e quartetto nella terza edizione del Concorso Internazionale per strumenti a plettro di Ala (Tn). Dal 1996 al 2010 è membro attivo dell’Orchestra Città di Brescia con la quale partecipa, spesso in qualità di solista, alla registrazione di numerosi compact disc e a importanti Festival e Rassegne Concertistiche in Europa e negli USA. Collabora con I Solisti Veneti, l’Accademia di San Rocco, il Dedalo Ensemble e con diversi gruppi cameristici. Tiene corsi e master di mandolino in Giappone e in Italia. Nel 2006 fonda il quartetto a pizzico femminile Le Spizziche con il quale svolge un intensa attività in tutta Italia ed effettua registrazioni per la Rai, Radio2 e Cineteca di Milano. Nel 2005 e nel 2007 tiene concerti presso il Museo Poldi-Pezzoli e il Palazzo Reale di Milano suonando alcuni salteri costruiti in Italia nel ‘700. Dal 2010 è direttore artistico dell’orchestra a plettro Armonie in pizzico di Brescia, di cui è anche membro fondatore. Alessandro Bono (chitarra), avviato allo studio della chitarra dal maestro Fausto Betelli, prosegue lo studio presso il Conservatorio di Brescia sotto la guida del maestro Gianluigi Fia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Con Oscar Ghiglia si perfeziona ai corsi di interpretazione di Gargnano. Ha vinto il primo premio ai Concorsi Internazionali di Stresa, Bardolino e Ala di Trento. Svolge un’intensa attività concertistica come solista, in duo e con importanti formazioni cameristiche e orchestrali. Ha suonato in Italia, Francia,Spagna, Germania, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Grecia e Stati Uniti per importanti festival e rassegne concertistiche. Con l’Orchestra di mandolini e chitarre Città di Brescia ha inciso quindici cd che comprendono le opere per chitarra sola di Raffaele Calace, Ernesto Bitetti, Benvenuto, Terzi, Giacomo Sartori e Claudio Mandonico. Autori bresciani come Franco Margola, Tommaso Ziliani e Claudio Mandonico gli hanno dedicato proprie composizioni. Insegna chitarra presso la Scuola media ad indirizzo musicale “Virgilio” di Brescia e nel 2005 è assistente al corso di chitarra al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia. Dal 2011, è docente di chitarra presso il Liceo musicale statale “Veronica Gabara” di Brescia. Mikako Ogawa (salterio, hackbrett – Dulcimer tedesco) studia presso l’Università dell’Arte Nihon e l’Università Nazionale delle Belle Arti e Musica di Tokyo, musicologia sotto la guida di Kanazawa Masakata, la marinba con Takahashi Michiko e Abe Keiko, le percussioni con Arai Hiroshi e Aruga Makoto. Studia il salterio barocco italiano e hackbrett sotto la guida del maestro B.Stolzenburg al Conservatorio di Musica Richard Strauss (Monaco di Baviera). Nel 2009 partecipa alla del finale del Concorso Internazionale Musicale in Romania. Nello stesso anno, sempre in Romania, partecipa al concerto insieme a TFB Mandolin Ensemble. Nel 2007 e 2011 partecipa al Festival Internazionale di percussioni in Germania e in Ungheria. Nel 2012 suona a Taiwan al WOCMAT (International Workshop on Computer Music and Audio Technology). Svolge un’attività molto ampia dalla musica antica a quella moderna. Nel 2013 pubblica il CD Melancholia, il mondo del Dulcimer, segnalato da tutte le riviste musicali giapponesi. Masayo Yokouchi (mandolino) inizia a suonare il mandolino da studentessa e prosegue sotto la guida di Ikuko Takeuchi. Per 13 anni è membro del Tokyo Mandolin Ensemble condotto da Tekeuchi. Dirige il gruppo “Il Mandolino Amabile” con cui partecipa nel 1999 al Concorso Internazionale del Plettro “Giacomo Sartori” ad Ala (Tn). Nel novembre del 2009 partecipa, con il gruppo TFB Mandolin Ensemble, a diversi concerti in Romania in qualità di primo mandolino. Ha una vasta attività, quali l’esecuzione con orchestre sinfoniche e registrazioni con cantanti molto noti in Giappone. Dirige i gruppi Il Mandolino Amabile e Ensemble Lapis Lazuli. Fa parte dell’Associazione Federazione Mandolinistica Giapponese.
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