Caro dottore le scrivo per un problema che sta rovinando la mia tranquillità, la mia vita di ogni giorno.
Ho 33 anni, sono un ingegnere, sposato felicemente da un anno.
Da circa sei mesi però è successo qualcosa nella mia vita di relazione.
Noto di non avere più erezioni mattutine, quando ho un qualsiasi stimolo visivo sessuale e come se fossi congelato, ma la cosa più brutta è che quando sono con mia moglie non riesco più a soddisfarla.
Mi sento frustrato .. non lo sento più come prima… è come se avessi 70 anni.
Sono stato da parecchi medici ma tutti mi hanno detto che non è niente, è il matrimonio, lo stress del lavoro, dicono che sono troppo giovane.
Dottore non c’è la faccio più a sentirmi dire che è solo un problema psicologico… mi aiuti.
Caro paziente fra le disfunzioni sessuali che alterano la nostra qualità di vita, la Disfunzione Erettiva è una delle cause più comuni di disfunzioni sessuali, ha un eziologia multifattoriale è cosa fondamentale può presentarsi a qualsiasi età. Inizialmente si pensava fosse solo un problema della senescenza, che colpiva quella forbice di età variabile dai 50/70 anni in sù.
Oggi invece vediamo che non è più cosi, grazie al contributo delle campagne di prevenzione ed informazione del Ministero della Salute e delle nostre associazioni di Andrologia è venuto fuori un abbassamento notevole dell’età e della frequenza delle persone con De e disfunzioni sessuali in genere. Nel tuo caso, i colleghi si erano indirizzati più per un problema psicologico che organico. Dobbiamo tenere presente che la De ha varie sfaccettature, in cui il ruolo psicologico gioca ruolo-forza sulla genesi della patologia erettiva.
E come il cane che si morde la coda, il paziente frustrato da una minore performance sessuale non ha più quei rapporti sessuali spontanei e soddisfacenti con la partner.
Anche le dimensioni raggiunte dall’organo erettivo sono sottotono nell’ erezione.
Il counseling andrologico richiede in primo luogo di escludere o includere l’ansia da prestazione (con consulenze specifiche sessuologiche) molto comune per l’età ed effettuare una diagnostica andrologica con indagine di 1/2 livello per evidenziare quelle possibili problematiche organiche alla base della patogenesi della Disfunzione Erettiva.
Il mio consiglio diagnostico in questa tipologia di pazienti è sempre oltre le indagini specialistiche di routine, l’utilizzo del Doppler penieno dinamico un esame fondamentale per quando riguarda l’esclusione dei problemi di origine organica vascolare da quelli di possibile natura endocrino-metabolica e/o psicologica. Anche perchè il pene è un organo vascolare e al suo interno abbiamo i corpi cavenosi e qualsiasi danno anatomico ad essi può portare a seri problemi sulla funzione erettiva. L’ Eco Color Doppler dinamico pulsato ( PW) dopo farmaco-infusione intracavernosa (FIC) di prostaglandina E1 (PGE1) a un dosaggio variabile (10-18 ~g) (Lue e coll, 1985; Schwartz e coll., 1991; Kropman e coll., 1992;Austoni e coll.,l992; Cilurzd e coll., 1992) è un esame che presenta i seguenti vantaggi diagnostici:
-Permette una più rapida e facile individuazione della posizione e del decorso dei vasi penieni.
-E’ indicata per i bassi flussi ed i piccoli vasi, in quanto riesce ad evidenziarne i movimenti strutturali.
-Consente un’analisi spettrale dei flussi (picchi sistolici e diastolici con angolo di correzione del volume campione di 50-60°).
-E’ un mezzo diagnostico non invasivo utile nell’individuare patologie vascolari responsabili di DE sia direttamente (indicando la presenza di una patologia vascolare arteriosa), sia indirettamente (facendo sospettare una patologia venosa da alterato meccanismo veno-occlusivo).
– In caso di valida erezione, assume valore di conferma positiva per il paziente.
– Permette di valutare l’entità dell’erezione (per esempio, ritenuta insufficiente dal paziente).
– Consente di visualizzare curvature del pene, evidenti solo in fase erettiva.
Le risposte dinamiche ricavabili dalla FIC con PGE1 sono di due tipi:
-vascolare (lettura mediante eco-color doppler dinamico).
-meccanica (mediante rigidometria computerizzata).
Se l`erezione ottenuta è valida, si può escludere la presenza di una patologia arteriosa e venosa di rilievo. Questo esame consente di valutare meglio lo stato delle arterie cavernose con diversi parametri quali la velocità del flusso ematico nelle arterie cavernose in condizioni basali e dopo iniezione intracavernosa di prostaglandina PGE1; eventuale ostruzione delle arterie cavernose; la presenza di rami arteriosi comunicanti tra le arterie cavernose o fra le arterie cavernose e le arterie dorsali. In pazienti con flussi arteriosi normali ma con risposta erettile insufficiente o di breve durata può essere sospettata un insufficienza venosa, la cui diagnosi richiede esami più complessi quali la cavernosometria.
Nel caso di questo paziente il problema era vascolare venoso, la diagnosi è stata Disfunzione Erettiva di tipo misto, di natura vascolare venosa con deficit vascolare venoso.