sabato , Luglio 27 2024

Imu e service tax: la sintesi

service-taxQuel dì, Brunetta gongolante si affacciò alla finestra e così proferì: “Gaudio magno nuntio vobis, non si pagherà più l’Imu!” Il popolo commosso esplose in un grido liberatorio. Si versarono lacrime e si levarono inni al salvatore. Il salvatore magnanimo godeva della gioia dei suoi sudditi che stavano pagando l’equilibrio politico di un Paese instabile e abbracciando gli amici e palpeggiando le amiche ripeteva: “ho vinto io, ho vinto io”. I tutori legali a mani giunte e denti stretti mormoravano: “missione compiuta. Ancora una volta” uno dei tanti Letta, allora assai in voga, pensava: “ora il governo è senza scadenza”. I sacerdoti del salvatore sempre pronti a immolarsi sull’altare della prostituzione intellettuale, ballavano e vaticinavano l’imminente grazia. Quel dì dunque si decise la cancellazione totale dell’imposta sulla prima casa, qualunque fosse stato il reddito del possessore della casa medesima.

L’operaio monoreddito, il pensionato, la bidella e l’imprenditore si trovarono felici a condividere un trattamento egualitario fra disuguali. Monolocali, case economico/popolari a cinque vani servizi compresi e mega ville anche con piscina e cavalli furono accomunati da quel velo impietoso, che calando coprì ogni pretesa di giustizia sociale. Rinunciare a un intero anno di imposta fu un azzardo coraggioso disse qualcuno. L’ennesima concessione alla decadenza dell’incandidabile disse qualcun altro.

capre-e-cavoliQuale copertura e a spese di chi, si sarebbe escogitata per coprire la voragine che quell’ammanco avrebbe portato al regno, allora bene non si comprese. Per la prima rata: qualche taglio di spesa, un prelievo su giochi e scommesse, un poco di Iva in più e parecchie rinunce da parte dei soliti noti. Per la seconda rata il buio era fitto, per l’anno successivo una nuova e più grande tassa sulla quale si sarebbero scaricati tutti i tributi in vigore per i servizi connessi agli immobili. pd-lealePrima e seconda Repubblica avevano insegnato: cambiare il nome per non cambiare il senso, ma lampante fu una verità: l’abolizione di quella bolletta avrebbe pesato sugli enti pubblici che di rimando si sarebbero rifatti sulle spese sociali. Tagliandole, ancora. Da allora una nuova era ebbe inizio: gli straccioni continuarono a essere tali ancora per poco, dato che l’aumento del ticket sui farmaci ne soppresse parecchi. I giovani talentuosi e senza soldi se ne andarono o fecero quel che poterono, assai poco per la verità. I chierici divennero mercanti sgravati da tasse d’ogni sorta e i baroni andarono al bar e ci si pagarono un paio di caffè, con quei soldi risparmiati. Quello fu l’inizio di un mondo nuovo fatto di ingiustizia e disuguaglianza, ma il popolo fu contento l’Imu per la prima casa non l’avrebbe pagata… avrebbe pagato a breve la service tax.

Ma quella è un’altra storia.

Gabriella Grasso

copyright vignetta: gianni falcone – diarioacido: gianfalco.it

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