Caltagirone. “Istituire, come previsto da un decreto ministeriale sulla riorganizzazione e il riassetto degli istituti tecnici e professionali, un’apposita sezione a vocazione artigianale all’interno dell’Ipsia Carlo Alberto Dalla Chiesa di Caltagirone, che salvaguardi l’identità professionale dell’Istituto d’arte per la ceramica, snaturata dalla riforma ministeriale con la sua conversione in liceo artistico”.
E’ la proposta avanzata dall’Amministrazione comunale di Caltagirone (rappresentata dal vicesindaco Salvatore Piazza e dall’assessore alla Pubblica istruzione Marta Bellissima), nel corso di un incontro a Catania, al commissario straordinario della Provincia regionale etnea, Antonella Liotta, “che – riferiscono i due amministratori – si è dimostrata assai sensibile e disponibile a farsi carico di queste istanze”. La proposta è pertanto diventata un’ipotesi concreta, anche perchè stamani è partita, dal dirigente scolastico dell’Ipsia Antonella Satariano, l’istanza alla Provincia per l’apertura della sezione, “che sarà seguita nei prossimi giorni – si informa da Palazzo dell’Aquila – dalla delibera di ok della Giunta municipale”. Spetterà infine alla Regione decretarne l’istituzione a decorrere dall’anno scolastico 2014/2015. Attualmente l’ex istituto d’arte (oggi liceo artistico) ha perso l’autonomia ed è stato accorpato a un istituto di Militello.
“Quella prospettata ci sembra la soluzione migliore – sottolinea l’assessore Bellissima – perché in questo modo si recupererebbe l’antica vocazione di scuola d’arte, proprio come la volle Luigi Sturzo e proprio quale l’istituto è stato per quasi un secolo, formando intere generazioni di ceramisti. Ciò permetterebbe di riaprire e mettere, quindi, a disposizione degli studenti, nell’attuale, prestigioso edificio di via San Gregorio ristrutturato di recente, i forni e i laboratori. Sarebbe un modo concreto per difendere la storia della ceramica e della città, ma anche le prospettive di crescita di un comparto strategico come quello ceramico”.
“Siamo fiduciosi – afferma il vicesindaco Piazza – che, grazie anche alla grande attenzione dimostrata dal commissario Liotta, si sia imboccata la strada giusta per tutelare ciò che è stato e ha rappresentato, sin dalla sua nascita nel 1918, l’Istituto d’arte per la ceramica, e per far sì che esso continui a svolgere la propria fondamentale funzione di formazione dei maestri ceramisti e di imprescindibile punto di riferimento didattico”.
Mozione “a sostegno dell’autonomia scolastica del liceo artistico”
Con una mozione che sarà prossimamente sottoposta all’attenzione del Consiglio comunale – primo firmatario Paolo Crispino, sottoscrittori anche gli altri consiglieri di centrosinistra Fabio Roccuzzo, Franco Pace, Fortunato Parisi, Salvatore Tasca, Gemma Marino, Luigi Failla e Alfredo Scozzarella – si interviene “a sostegno dell’autonomia scolastica del liceo artistico “Luigi Sturzo”. Eccone una parte del testo: “Alla luce del piano di dimensionamento della rete scolastica in Sicilia, predisposto dall’Ufficio scolastico regionale lo scorso 8 febbraio, il Liceo Sturzo, per l’anno scolastico 2013/14, è stato fuso all’istituto scolastico superiore V.E.Orlando di Militello in Val di Catania perché al di sotto del tetto di 600 alunni previsto dalla recente normativa. Un liceo artistico, essendo una scuola di . A partire dal 2010 l’Istituto compone, in qualità di membro fondatore, il nuovo soggetto giuridico formativo, voluto dal Miur, degli Its fondazione per l’Istruzione tecnica superiore. E’ previsto un tavolo tecnico su base provinciale con il quale verranno rivisti gli accorpamenti e rimodulati eventuali casi in cui ci sarà margine d’azione per l’anno scolastico 2014/15”. Con la mozione, Crispino e gli altri consiglieri firmatari intendono, pertanto, “impegnare il sindaco e la Giunta comunale, fin da subito, ad attivarsi presso l’assessorato alla Pubbica istruzione e Formazione affinchè il liceo artistico Sturzo di Caltagirone ottenga l’autonomia scolastica in deroga alle disposizioni normative vigenti e alla luce delle significative considerazioni circa l’identità storica e territoriale di una scuola fortemente correlata al comparto artigianale della ceramica.