La Galleria Pittalà, sita in via Casaurro a Bagheria (Pa), dall’8 dicembre 2013 al 20 febbraio 2014, ospita “A proposito di Schmiedt”.
Si tratta di un’esposizione che presenta le opere di due artisti siciliani omonimi dal cognome boemo: Daniele Schmiedt, vissuti in periodi diversi ma uniti dall’amore per l’arte e soprattutto da legami di sangue (nonno e nipote).
L’allestimento sarà diviso in due parti: nell’area laterale si potranno ammirare le opere dell’autore verista scomparso- considerato da illustri critici “il capo del realismo italiano”-, Daniele Schmiedt, esposte recentemente a Palazzo Sant’Elia; nell’area centrale, invece, verrà dato spazio alle sculture del contemporaneo Daniele Schmiedt che da sempre appassionato di natura e agricoltura, si è concentrato nella realizzazione di grandi animali in ferro e cemento per ampliare il suo bestiario, definito “Fantastico”, che va al di là dei confini dello spazio e del tempo.
Domenica 8 dicembre, dalle 11.00 alle 13.00, nei locali della suddetta galleria si terrà la preview per i giornalisti della mostra, curata da Anna Maria Ruta e realizzata dall’Associazione “Quelli di Pittalà”, mentre l’allestimento sarà inaugurato domenica 8 dicembre alle 19.00, in presenza del giovanissimo gallerista, Adalberto Catanzaro e del Soprintendente della Fondazione Sant’Elia, Antonino Ticali.
Daniele Schmiedt Senior (Palermo 16 gennaio 1888 – Messina 4 dicembre 1954), protagonista indiscusso del panorama artistico italiano del primo Novecento, svolge la sua attività creativa in un momento storico assai difficile ma ricco di fermenti culturali. L’intera produzione è attraversata da una luce di malinconia, rivelatrice di tutto il dramma di un’epoca tormentata che lo conduce verso un lavoro impregnato di serietà morale ed impegno sociale. Il tema del mondo del lavoro, i paesaggi peloritani sconfinati, le vedute urbane da fine del mondo in cui è assente la presenza umana, colgono elementi di disfacimento e sconforto pur nelle vivaci scelte cromatiche. Ed anche le nature morte, l’interesse per le figure femminili (madri, figlie, prostitute, lavoratrici, giovani e anziane) – immagini inedite per la pittura italiana di quegli anni – i nudi ed i ritratti sono colmi di solitudine, di disperazione, di fame causata dalla guerra. L’autore usa colori corposi e codici pittorici rielaborati, coniugando la ricerca figurativa tipica dell’arte pittorica del tempo, con la lezione impressionista, con il realismo ottocentesco e con il movimento sarfattiano (Bucci, Drudeville, Sironi, Funi, Oppi, Malerba, Marussig).
Daniele Schmiedt Junior (Firenze 30 dicembre 1954), dopo il liceo si iscrive a Scienze Forestali e inizia a dedicarsi alla scultura nel 1978, usando materiali di recupero come vecchie parti di attrezzi agricoli in ferro. La prima mostra personale allo Studio d’arte IL Moro a Firenze nel 1991. Tra le ultime mostre più significative: 1996 Innsbruck Tiroler Sparkasse,
1996 Creditanstalt Innsbruck, 1998 Altstadt Galerie Hall im Tirol, 2000 Salmagundi Club New York, 2000 Alpenzoo Innsbruck, 2005 Fiesole Collezioni, Museo Archeologico, 2005 Koermendi Galeria Sopron Ungheria, 2006 Chiostro delle monache Certaldo, 2008 Consiglio Regionale della Toscana, 2008 Villach. Da sempre appassionato di natura e agricoltura, attualmente vive tra Pisa, dove ha un’azienda agricola e il suo laboratorio, e Fiesole, dove collabora alla gestione della pensione Bencistà. Di lui hanno scritto:“… non si contenta più di scoprire e mantenere la forma contenuta in un certo materiale informe, ma quella forma appena intuita ora vuole inventarla, aiutandola a venire fuori con un lavoro creativo che piega la materia, nel suo caso il ferro, alle necessità della fantasia.” di Manlio Cancogni.
Tra i critici che si sono interessati alla sua arte, Angelo Ferragina, Stefano De Rosa, Hannes Niederlechner.
Al momento sta lavorando alla preparazione di grandi animali in ferro e cemento per ampliare il suo bestiario fantastico al di là dei confini dello spazio e del tempo.