“Il fatto è che gli ennesi siamo apatici“. Con questa sconsolata espressione solitamente si chiudono i discorsi tra amici sullo stato di salute della nostra città e sull’inerzia di politici e burocrati. Credo di non essere affetto da questo malanno, ma non sono neanche un ottimista a oltranza e, a volte, anch’io mi deprimo osservando questa nostra situazione di immobilismo. Per fortuna però la mia depressione dura poco e cerco di fare la mia parte creando spazi di speranza per i miei concittadini più pessimisti. Si può cambiare. E allora dichiariamo guerra all’apatia e diamoci tutti da fare. Il nostro territorio, se lo si osserva bene, offre tante opportunità di risveglio produttivo.
La proposta di un unico grande parco pubblico a Pergusa, di cui ho parlato nel precedente articolo, dovrebbe essere il primo e più importante passo in avanti per cominciare a stimolare la crescita del turismo e con esso l’economia del territorio. Ma Pergusa offre ancora tante altre opportunità di crescita.
La prima e la più immediata occasione ci viene fornita dall’ Ente Autodromo Pergusa. Un Ente che ha in gestione un enorme patrimonio di beni e che, purtuttavia, si trova in condizioni di quasi inattività o, per meglio dire, di improduttività.
Una volta questo Ente e l’Autodromo, erano l’orgoglio degli Ennesi. L’Autodromo, in particolare, riusciva a riempire tanti fine settimana degli amanti dei motori e riempiva anche gli alberghi e i ristoranti di Pergusa. Oggi non se ne parla nemmeno. Tutto tace. L’Autodromo è diventato luogo di passeggio, con o senza cani al seguito, e di corsa dimagrante o di allenamento, che sono, tuttavia, cose buone.
Questo Ente ha però un costo per la collettività. Deve mantenere una corposa struttura amministrativa, un Consiglio di Amministrazione e deve anche effettuare i necessari interventi di manutenzione per evitare il degrado delle strutture. Tutto questo non si può giustificare organizzando soltanto una o due gare all’anno. E’ una situazione che, se dovesse durare ancora a lungo, porterebbe dritti verso il viale del tramonto dell’Autodromo. Sarebbe una ulteriore grave perdita per gli Ennesi.
Perché allora questo Ente, in attesa di tempi migliori, non prova ad allargare il campo delle sue attività? Faccio qualche esempio:
-Potrebbe riprendere l’iter per dare corso al ripristino del kartodrono di Pergusa da tempo abbandonato. Gli ultimi timidi tentativi dell’ Ente risalgono, secondo notizie di stampa, alla fine del 2007.
Il karting, si sa, è uno sport molto diffuso in Italia e soprattutto in Sicilia. Esso è fondamentale per i giovani che vogliono intraprendere una carriera da pilota. In Sicilia i kartodromi sono veramente tanti e, alcuni, anche di livello internazionale. Nel territorio della provincia di Enna sono in attività gli impianti di Catenanuova, Villapriolo e Barrafranca e il pubblico, nelle domeniche di gara, vi affluisce sempre più numeroso.
Il Kartodromo di Pergusa, se realizzato e gestito con tutti i crismi, potrebbe contribuire a mantenere ancora alto il nome dell’Autodromo. Senza contare che, posto in quel sito, godrebbe del valore aggiunto di offrire agli appassionati di Karting una particolare occasione per visitare e godere delle bellezze naturali del luogo.
Potrebbe organizzare:
-raduni di vario genere;
-gare di minore livello aperte a tutte le autovetture moderne e d’epoca, ma senza la pretesa di immediato successo, perché dopo un così lungo silenzio è necessario riabituare i piloti di fuori a venire a gareggiare a Pergusa;
-prove libere di auto e di moto.
Potrebbe incentivare altre case produttrici di pneumatici, oltre la Pirelli, ad effettuare i loro test a Pergusa.
Potrebbe utilizzare, piuttosto che tenerli vuoti e inutilizzati, i grandi spazi interni della tribuna dell’autodromo, compreso l’ex cinema.
Alcuni di questi spazi, opportunamente ristrutturati e attrezzati, potrebbero ospitare le grandi riunioni per convegni e congressi andando così a colmare una lacuna che ha impedito, fino ad ora, di attivare a Pergusa questa interessante e redditizia attività turistica.
Questi stessi spazi, tramite le aree parcheggio esterne, avrebbero il privilegio di trovarsi a contatto con il limitrofo Parco Proserpina. Un valore aggiunto, un importante sfogo per le attività di convegnistica.
La gestione, se dovesse risultare difficoltosa quella diretta, potrebbe essere affidata in concessione agli albergatori–ristoratori del luogo.
Uno di questi stessi spazi potrebbe anche ospitare una mostra permanente dell’artigianato locale. A Enna vi sono bravissimi artigiani che lavorano il legno, il ferro, i marmi, il vetro e altro ancora. Dei veri artisti. Potrebbe essere utilissimo far conoscere, anche all’esterno, queste potenzialità del territorio. Questo è un suggerimento rivolto essenzialmente alle organizzazioni di categoria.
Ovviamente, non ho la presunzione di pensare che tutto quello che ho suggerito sia valido e realizzabile. Alcune cose si possono realizzare, anche nei tempi brevi, e altre no. Ne sono perfettamente convinto, così come sono convinto che altri potrebbero avere idee migliori delle mie. “Liberiamole” queste idee e, soprattutto, liberiamoci dall’apatia che ci opprime.
Signor Direttore e Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Autodromo Pergusa, ora la parola passa a Voi. Finora gli Ennesi abbiamo saputo soltanto di lotte interne per la conquista delle posizioni di vertice dell’Ente. Ora, in questo momento di calma, vorremmo che ci raccontaste, i Vostri programmi per il futuro dell’Autodromo, se condividete o meno i suggerimenti che Vi vengono dati e quali azioni intendete intraprendere.
Angelo Fondacaro
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