giovedì , Dicembre 26 2024

Il Violetto ramacchese fa festa in tavola

RAMACCA violetto ramaccheseRamacca. Ha una storia antica il “violetto Ramacchese”, la pregiata qualità di carciofo che viene coltivata da secoli nelle campagne catanesi di Ramacca e che sarà il grande protagonista della sagra in programma dal 11 al 13 aprile. Una storia che affonda le sue radici nel passato della Sicilia, quando questo prezioso frutto della natura era conosciuto per le sue qualità afrodisiache e non poteva mancare sulle tavole più raffinate. Una storia che da 24 anni torna ad animare il “paese dei forestieri” – come viene chiamato Ramacca per l’ospitalità dei suoi abitanti – e non si limita a rappresentare un appuntamento gastronomico per palati fini, ma riesce a proiettare i visitatori in un mondo accogliente e familiare, in una dimensione dentro cui poter riscoprire le antiche tradizioni di una civiltà contadina rimasta intatta nei sapori, nei colori e negli odori. Curioso crocevia di dialetti, abitudini e tradizioni provenienti da ogni parte della Sicilia, Ramacca racchiude nella propria cucina e nelle proprie usanze tutte quelle culture e tradizioni che sono via via andate approdando nel paese nel corso dei secoli. E così, insieme alle specialità culinarie che trasformeranno il centro storico in una sorta di grande vetrina gastronomica, sono in programma momenti che esalteranno la cultura, le tradizioni popolari e le capacità artigianali e artistiche di questo territorio.

Ma il grande protagonista resterà, come sempre, “il violetto Ramacchese”, una prelibata qualità di carciofo conosciuta in tutta Italia per le sue proprietà organolettiche e terapeutiche. A tavola verranno proposti i paccheri al forno con carciofi e scamorza affumicata, le mezze penne con crema di carciofi e pancetta affumicata, le casarecce ai cuori di carciofo e grana padano o il risotto alla crema di carciofo e zucca gialla. I visitatori più curiosi, inoltre, oltre a degustare prelibati piatti a base di carciofo potranno conoscere meglio anche le sue qualità nutritive e salutari: già da diversi anni, infatti, questo appuntamento ha valicato i confini della provincia di Catania e attraverso l’organizzazione di mostre e convegni affronterà tutti i temi inerenti la coltivazione del carciofo in Sicilia. Allo stesso tempo la Sagra offrirà una grande vetrina a tutti i prodotti tipici della zona, dalle arance rosse all’olio, dai formaggi al miele fino al vino, oltre al pregiato pane locale.

Spettacoli e performance folcloristiche e musicali faranno da sottofondo a tutte le giornate, mentre per gli amanti della cultura sono in programma visita guidate al Museo Civico, al Museo delle Bande Musicali, al Parco Archeologico che racchiude i resti di un villaggio preistorico e i ruderi di un centro siculo-greco e alla Chiesa di San Giuseppe, con annesso l’ex convento dei Cappuccini, che conserva una reliquia di Padre Pio. All’interno di Ramacca, il cui toponimo per alcuni deriva dall’arabo Rammuallah (terra o giardino di Allah) o Ramaq (osservatorio) o ancora Rammak (guardiano di giumente), merita una visita la Chiesa Matrice, dedicata alla Natività di Maria, con l’orologio civico che svetta sopra la torretta quadrata del campanile. La Sagra del Carciofo di Ramacca è insomma storia, cultura, folclore e ovviamente buona tavola: chi deciderà di spingersi fin qui nel primo weekend di aprile di certo non resterà deluso.

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