Applausi

Applausi scroscianti per chi rappresenta lo stato e oltraggia le istituzioni
Applausi a chi inneggia al golpe e a chi lo vede un giorno si e l’altro pure
Applausi a chi volle cancellare le imbarazzanti telefonate di Napolitano nella vergognosa “ presuntatrattativastatomafia”
Applausi a chi si inventò questo bel modo di non dire la verità e a chi chiamò incapienti i disgraziati che non meritano manco gli 80 euro promessi ai meno disgraziati di loro
Applausi a chi invece di stare in galera orgogliosamente definisce la magistratura un cancro e il Presidente della Repubblica “profondo rosso” incapace di offrirgli la grazia “motu proprio”
Applausi a chi si rammarica di non poter andare da Maria De Filippi e a una partita di pallone e commisera gli sfigati e i gufi
Applausi agli scandalizzati per la lettura di un libro che potrebbe turbare le giovani menti, non ancora corrotte dei nostri non ancora corrotti figli: Applauso e sopratutto ovazione
Applauso agli agenti del Sap che con una standing ovation hanno accolto tre dei quattro poliziotti condannati in Cassazione per la morte di Federico Aldovrandi

Federico Aldovrandi nel 2005 aveva diciotto anni e di ritorno a casa trovò la morte vestita con la divisa per amore della quale tanti si sono fatti ammazzare. Aveva diciotto anni Federico e quattro agenti di polizia, di cui uno donna, gli hanno fatto vomitare la vita a forza di calci. I quattro poliziotti il 21 giugno del 2012 condannati a tre anni e sei mesi di reclusione per: ECCESSO COLPOSO IN OMICIDIO COLPOSO, ridotti a sei mesi per effetto dell’indulto e reintegrati nel corpo perché la pena non prevede l’espulsione, sono a tutt’ora in servizio… ma come si può continuare a restare in questo Paese? Come possiamo pensare di farci crescere i nostri figli? Prendiamoci le bagnarole dei disperati e rifacciamo il percorso all’inverso che nel loro altrove si sta di certo meglio.