Venerdì 6 e sabato 7 giugno dalle ore 9:00 e fino alle ore 13:00 la D.D. “F.P. Tesauro”, il Comune di Ficarazzi e la Delegazione FAI di Palermo promuovono delle visite guidate per i monumenti di Ficarazzi a cura degli Apprendisti Ciceroni.
L’Assessorato alla Cultura di Ficarazzi, la Scuola Primaria “F.P. Tesauro” e la Delegazione FAI di Palermo insieme al Gruppo di Bagheria e al Gruppo Giovani si propongono di restituire ai monumenti di Ficarazzi un valore umano oltre che storico. Accompagnati dagli apprendisti ciceroni delle classi III e IV i visitatori potranno immergersi nell’affascinate realtà del Castello Giardina, dell’Acquedotto Monumentale e della Torre Cordova: tre meravigliose rappresentazioni architettoniche che trasudano costumi, modi di vivere e tradizioni del popolo e della nobiltà dello’epoca che rivivranno attraverso le voci dei bambini.
CASTELLO GIARDINA
Il Castello Giardina è il monumento più importante di Ficarazzi. La struttura, di origine quattrocentesca, ebbe inizialmente le funzioni di trappeto dove veniva macinata la canna da zucchero. Nei secoli successivi fu trasformato in castello da Luigi Giardina, feudatario di Ficarazzi, che ampliò la torre adeguandola alle funzioni di palazzo baronale. Nel 1960, dopo diversi passaggi di proprietà, gli ultimi eredi donarono il Castello alle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione, a cui ancora oggi appartiene, le quali lo trasformarono in istituto educativo – assistenziale.
ACQUEDOTTO MONUMENTALE
L’Acquedotto sorge maestoso sul fiume Eleuterio presso la città di Ficarazzi. La costruzione, secondo fonti storiche, avvenuta nel XV secolo si inquadrava fra gli interventi promossi per incrementare l’impianto della canna da zucchero nel territorio.
TORRE CORDOVA
La costruzione della Torre risale al XVI secolo e fa parte della “rete” delle torri costiere siciliane. Di pianta quadrata e interamente costruita con pietra d’Aspra, venne eretta per avere la massima visibilità sul mare e sulla terra e per costruire una difesa naturale in caso di attacco dei pirati. In periodo di pace fu poi utilizzata per vigilare sulle attività legate alla coltivazione della canna da zucchero.