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2 luglio: San Bernardino Realino

Ogni lucciola non è un fuoco
Bernardino Realino è nato il 1° dicembre 1530 in una famiglia illustre di Carpi (MO) che per i suoi primi studi gli faceva venire i maestri in casa. A 16 anni frequenta l’Accademia di Modena, all’epoca uno dei più illustri centri culturali d’Italia, dove fu fortemente attratto verso gli studi umanistici. Studia, poi, filosofia e medicina all’università di Bologna e, infine, all’età di 26 anni, si laurea in “utruque jure”, cioè sia in Diritto Canonico che Civile. Suo padre, collaboratore del cardinale Cristoforo Madruzzo che, come vescovo di Trento, è stato il “padrone di casa” del famoso Concilio e uno dei protagonisti, dal 1556 è governatore di Milano per conto del re Filippo II di Spagna. Sotto la sua protezione, il dotto Bernardino si avvia per la strada dei “pubblici uffici”. Comincia facendo il podestà a Felizzano Monferrato, poi va ad Alessandria come “avvocato fiscale” (una sorta di procuratore della Repubblica). Dopo altri incarichi in Piemonte, passa al servizio del marchese Francesco Ferdinando d’Avalos, viceré di Sicilia e si trasferisce a Napoli, anch’essa città soggetta alla Spagna col suo regno. Qui, però, la sua carriera s’interrompe. Bernardino Realino frequenta i Gesuiti, da poco giunti in città, e decide di essere uno di loro, abbandonando codici e carriera. Lo accoglie nel 1564 Alonso Salmeron, uno degli iniziatori della Compagnia di Gesù con Ignazio di Loyola. Nel 1567 Bernardino è ordinato sacerdote e diventa il maestro dei novizi gesuiti. Sette anni dopo, a Lecce, crea un collegio al quale si dedicherà fino alla morte. Nello stesso tempo si dedica alla gente di Lecce, ricchi e poveri, istruiti e ignoranti, tutti sbalorditi per la sua irriducibile pazienza nell’occuparsi di situazioni, necessità, miserie, a cui s’ingegna di provvedere con un dinamismo che ha del prodigioso: tant’è che gli si attribuiscono vari miracoli già da vivo. Padre Bernardino servì la città di Lecce per 42 anni costruendo una chiesa (la Chiesa del Gesù) e un collegio. Nella pratica per la sua beatificazione si legge che fu per Lecce ciò che Filippo Neri fu per Roma. Il sindaco di Lecce al suo capezzale di morte, chiese a Bernardino di pregare per gli abitanti leccesi e per tutta l’umanità intera ed egli rispose con un filo di voce e ormai allo stremo delle forse: “Signor sì” .
Morì il 2 luglio 1616 a 86 anni. Tutta la cittadinanza lo pianse amaramente. Bernardino Realinoè stato proclamato santo dal Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958), nel 1947.
Significato del nome Bernardo, Bernardino : “ardito come orso” (tedesco).

Oggi si celebrano anche :
SS. Processo e Martiniano, Martiri a Roma († sec. inc.)
SS. Liberato, Bonifacio, Servio e Rustico, Rogato, Settimo e Massimo, Martiri († sec. IV)
S. Monegonda di Tours, Francia († 573)
S. Swithun di Winchester (800-862), Vescovo
S. Lidano da Sezze (1034-1118), Abate
B. Pietro di Lussemburgo (1369-1387), Vescovo di Metz
B. Giovanni e Pietro Becchetti (sec. XIV), Sacerdoti agostiniani
B. Eugenia Joubert (1876-1904), vergine

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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!

 
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1911, Kazmierz Funk isola la prima vitamina (B1). Il biochimico polacco-americano(1884-1967) sfrutta un’osservazione compiuta dal medico olandese Christian Eijkmann nel 1887 sul ruolo della pula del riso nella prevenzione del beri-beri, malattia neurologica molto diffusa in Asia, isolando da questo elemento il principio attivo. Lo chiama tiamina ed è la prima vitamina isolata

santo
Sant’Ottone
compleanni
1877 Herman Hesse
1951 Michele Santoro
1961 Alba Parietti

proverbio
Dove il lavoro coltiva il campo, non vi nascono ortiche

accadde oggi
1916 Lenin dice che l’imperialismo è causato dal capitalismo

frase celebre
“È una fatica da cani l’oziare. Ma non protesto contro la fatica purché non miri a uno scopo preciso”
Oscar Wilde, Aforismi

consiglio
Smacchiare la moquette
Se la moquette si è macchiata di caffè, miscelate acqua e alcol in parti uguali e tamponate

cosa vuol dire
A stecchetto
Avere poco cibo, essere a dieta, avere poco denaro
Probabilmente il modo di dire è preso dal gergo dell’arte venatoria: gli uccellini di nido o ancora molto piccoli venivano nutriti con pezzettini di cibo infilati sulla punta di piccole stecche

consiglio per terrazzo orto e giardino

Annaffiare
Le annaffiature, eseguite al mattimo molto presto o alla sera tardi, devono essere giornaliere per le piante annuali e per tutte le altre a radici superficiali. Nei terreni esposti a prolungata insolazione, anche gli alberi danno spesso segni di sofferenza; mediante appositi iniettori che si infiltrano nella zona del sottochioma, si possono far raggiungere dall’acqua anche le radici profonde.

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