Nella street barocca più affascinante degli Iblei, la pittura di Arturo Barbante, artista vittoriese, poliedrico e instancabile “esploratore” di sperimentazioni, torna ad essere protagonista. In esposizione nei locali della Galleria Koinè di Bartolomeo Piccione,dal 19 luglio sino all’8 agosto, vi sono i “Corpi” di Arturo Barbante. Il tema pittorico, intrapreso da Barbante con “Spiaggianti”, sembra avere trovato una sua ulteriore continuità e dunque completezza. Ai “Corpi” edonistici, oleati, palestrati, tatuati, dei “Spiaggianti” si contrappongono i “Corpi” sofferenti, emaciati, febbricitanti dei migranti. Un paradosso solo apparente perché a guidare la mano dell’artista è l’idea che i “Corpi” non debbano mai essere visti solo “iconograficamente”. Nella ricerca pittorica di Arturo Barbante i “Corpi” diventano “involucri” di umanità dentro i quali si agitano esistenze e vite. Svelata cosi la metonimia artistica, quei “contenitori” indorati dal sole dell’estate o inguainati nelle loro edonistiche “divise” ne raccontano soprattutto il “contenuto”, ovvero lo spirito del loro tempo. Al narratore pittorico non resta altro che utilizzare lo spazio della spiaggia come metafora delle dinamiche sociali del suo tempo riflettendovi anche la contemporaneità di un litorale visto come luogo d’approdo dei migranti. I “Corpi” di Arturo Barbante saranno in esposizione alla Galleria Koinè di Scicli dal 19 luglio, serata inaugurale alle 19, sino all’8 agosto.
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