Una riflessione sul nostro tempo, attraverso i linguaggi delle arti e della cultura: è a partire da questa idea che L’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo promuove un ciclo di attività culturali attraverso un Festival che si protrae da luglio a dicembre.
La vocazione e l’identità plurale dei Cantieri Culturali alla Zisa accoglieranno nei prossimi mesi “I Cantieri del Contemporaneo”, un progetto di Giuseppe Marsala, con Beatrice Agnello, Cetta Brancato, Clac/Duepunti, Cre-zi/Consorzio Arca, Andrea Cusumano, Paolo Falcone, Santina Franco, Gianni Gebbia, Melino Imparato, Andrea Inzerillo, Beatrice Monroy, neu [nòi]/ Giusy Affronti, Gianfranco Perriera, Alfio Scuderi, Viviana Trapani e ZisaLab. Si tratta dunque di un progetto corale che attraversa diverse generazioni e coinvolge più di 260 tra artisti, intellettuali e uomini di cultura.
Musica, cinema, teatro, arti visive, letteratura, danza, filosofia, design e architettura abiteranno gli spazi dei Cantieri, declinando il tema del Contemporaneo e della crisi che attraversa oggi il nostro tempo. Un concetto, quello di crisi, che il Festival vuole declinare a partire dalle opportunità che vengono generate dal tramonto dei paradigmi tradizionali e in termini di scoperte, di pratiche nuove e combinazioni inedite con cui riscrivere i codici del nostro tempo. Un’idea di crisi come possibile forma di nuova energia sia in termini di forza attiva, sia in termini di resistenza.
Alcune iniziative sono legate al finanziamento Arcus, un programma volto a potenziare alcuni siti culturali della città attraverso il recupero strutturale degli spazi e attività da svolgersi all’interno di questi.
“Nonostante quello che in tanti sostengono e a dispetto dei ritardi accumulati negli anni più recenti – dichiarano il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla Cultura Francesco Giambrone – Palermo è città dalla forte vocazione per il contemporaneo. Ed è Cantiere nella costruzione quotidiana di senso di comunità. Infine Palermo è culla, più di altre città italiane, di artisti, di intelligenze, di eccellenze che hanno dimostrato di sapersi affermare soprattutto nel campo dell’arte, dello spettacolo e della cultura”.
“Il Festival, organizzato in 9 sezioni, racconta del nostro tempo e delle sue aporie attraverso i linguaggi delle arti. Ne attraversa i lampi e le oscurità, suggerisce percorsi, mappe e rotte, percorsi con cui orientarci. Ci ricorda che ogni tempo di crisi è anche tempo di cambiamento, di trasformazione e di costruzione di paradigmi nuovi ed inediti; e che le arti, per prime, sanno rivelarci le tracce e gli indizi nascosti dei nuovi possibili paesaggi futuri.”: così afferma il Consulente per la Direzione Artistica dei Cantieri Culturali alla Zisa e curatore del Festival Giuseppe Marsala.
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