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Catania, il “Retrato flamenco” del Mediterranean sound project

retrato_flamencoHa i suoni e i colori della cultura gitana il nuovo appuntamento della rassegna “Jazz in… terrazza”, in scena al Museo Diocesano di Catania, ed organizzata dal Direttore Artistico M° Agatino Mirulla. Sarà “Retrato Flamenco”, spettacolo musicale del “Mediterranean Sound Project” ad andare in scena domani, giovedì 28 agosto alle 20.30, sempre nella prestigiosa location del Museo Diocesano di Catania.
Il “Mediterranean Sound Project” nasce dalla sinergia del nucleo della compagnia “Flamencole”, composto dalle ballerine Agata Pennisi, Rossana Arena ed Elisabetta Pezzino, dal chitarrista Massimo Martines e dal percussionista Ugo Rosso, unito ad ospiti di rilievo internazionale: la chitarra di Salvatore Daniele Pidone e la voce di Sylvia Sanchez Ogayar.
Insieme alterneranno danza, musica e canto flamenco tradizionale con il “Flamenco Nuevo”, formato da contaminazioni attuali.
Nasce dall’incontro fra quattro elementi principali, canto, chitarra, ballo e palmas (battito delle mani), il flamenco tradizionale, che in ogni esecuzione crea un gioco estremamente suggestivo tra gli interpreti, stimolato dall’immancabile jaleo (le grida d’incitamento), capace di catturare qualsiasi pubblico. Così da regalare allo spettatore un particolare coinvolgimento, una carica emotiva: un’esplosione di ritmi, colori, emozioni che racchiudono in sé tutta la complessità del popolo spagnolo. Lo spettacolo proporrà l’espressione più pura del ballo gitano andaluso caratterizzato da grinta, spontaneità, sensualità e passionalità.
“Retrato Flamenco” del “Mediterranean Sound Project” è dedicato ai colori e alle emozioni che i Palos (le forme musicali del flamenco) rappresentano, nelle varie manifestazioni di allegria, dolore, solitudine, festa, forza, passione, amore e vita, accompagnati dai colori degli abiti, dei mantones (i tipici scialli), dei ventagli, dalle scarpe e soprattutto dal carattere dei volti che con le loro espressioni danno forza e senso all’interpretazione dei Palos stessi.
Le immagini colorate e le espressioni del viso delle ballerine hanno lo scopo di trasmettere le sensazioni che nascono dal Duende, lo spirito che ognuno di noi ha dentro. Le mani e i gesti trasmettono la sensazione di seguirilla, soleà, di alegria, e si fondono con il ritmo incalzante dei piedi, con forza o con “sentido”, con il ritmo delle Palmas che accompagnano il chitarrista e con le espressioni di chi canta o suona la chitarra.
Il cartellone di “Jazz in… terrazza” si chiuderà l’11 settembre con un’altra serata dal sapore “latino” portata in scena dall’apprezzato trombettista Daniel Zappa, con la Banda del Barrio Cubano.

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