Terminata intorno al 1180 dal re Guglielmo II, la Zisa di Palermo – similmente ai palazzi emirali di Cordova e Granada – costituisce l’esempio affascinante di un ideale di vita che intendeva proporre sulla terra l’immagine del paradiso. Pensato come un padiglione diurno nel quale il sovrano poteva ricrearsi dalle fatiche venatorie, il palazzo era immerso in uno sconfinato parco ricco di acque, di animali favolosi, di una vegetazione lussureggiante, il Genoardo, che nel nome arabo (“il Paradiso della Terra”) evocava l’atmosfera di un tempo e di uno spazio lontani dalle miserie dei mortali.
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