Allitterazioni, anafore, chiasmi, figure etimologiche, paronomasie, ripetizioni, immagini e similitudini. Perché?
Perché le figure di parola sono adatte a essere riprese dai media come titoli e si trasformano meglio di altre in slogan facili da ricordare. Ad esempio: Esistere e non resistere, fare e non durare, pensante e non pesante oppure “Chi ha sbagliato deve pagare” – “Ognuno si prenda le proprie responsabilità” – “mi dimetto per senso dello Stato” – “faremo presto, faremo bene” o anche motteggi e anatemi chessò: “ C’è un impegno morale, se falliamo la colpa sarà tutta mia” oppure “ho chiesto di aumentare le pene, a mio giudizio si deve restituire il maltolto tutto o in parte. Gli sconti si fanno al supermercato e non ai corrotti”.
Affinchè il piazzista venda per tempo il suo prodotto, la gente deve credere, obbedire e tacere sennò la pozione non fa il miracolo.
Ordunque siori e siore: “la bratella che ricucirà la Sicilia si farà a breve e ancor prima si realizzerà la strada mancante!”.
Il metalinguaggio questo, la verità a seguire: “la stradella spianata con un colpo di pala, resterà a lungo e se mai si farà l’autostrada, la si realizzerà nei tempi, nei modi e con la trasparenza della Salerno/Reggio Calabria.
Si organizzi chi di dovere pertanto. Quanti volessero recarsi in quel di Palermo per protestare contro un governo assente o disinteressato lo facciano pure da casa loro. La protesta desterà lo stesso interesse: HA! HA! HA! Ossia una grassa risata.
A quanti, quanti? Boo! Volessero scendere nella bella Trinacria approfittando dell’EXPO…no vabbè scherzavo”.
C’era un tempo in cui le parole erano magiche.
La mente umana aveva dei poteri misteriosi.
Una parola pronunciata per caso
Poteva avere delle conseguenze inaspettate.
D’un tratto la parola potrebbe prendere vita
E quello che la gente voleva che succedesse poteva succedere
Bastava dirla.
Bronislaw Malinowski
Gabriella Grasso
Vignetta a cura di Alex Di Venti