domenica , Dicembre 22 2024

Etica a intensità variabile

giraffa e leoneAlla luce di una luna grande e rossa la Germania truffa; la Francia, in splendida solitudine, va alla guerra e l’America stringe la mano alla Russia. In Italia Calderoli sputa emendamenti; Alfano riscopre il ponte; Renzi spike e in attesa che la Merkel gli dica cosa fare, sussurra un flebile no a strike e blitz; il Vaticano gioca con la Zanzara e Boko Haram invita Salvini a starsene a casa sua.

Caro Salvini se proprio ci tieni a vedere un paese arretrato e povero, collegato da trazzere e con un sistema sanitario primitivo, puoi sempre venire da noi. A Enna ci mancano le giraffe e i leoni ma per il resto abbiamo tutto: case che sembrano bombardate, fogne intasate, strade buone per i muli, littorine che per fare qualche chilometro ci mettono ore e ore, acqua sgorgante da ogni angolo di strada e mai dai rubinetti di casa, piazze divelte, fontane tropicali e tanta, tanta, sporcizia.
Può bastare?
AH! Abbiamo anche un sindaco leghista e pure parecchi materassi per il riposo del guerriero.

Coraggio che sta per arrivare il giubileo della Misericordia.
Al giubileo della misericordia ci andrà il preside dell’Istituto cattolico di Monza? Che costringe l’alunno gay fuori dall’aula perché con i suoi comportamenti “influenza negativamente gli altri ragazzini”? Il preside ha detto che il discolo “non è stato tenuto in corridoio, ma in uno spazio apposito”. L’angolo della vergogna: blu per i problematici e rosa per la tolleranza e guai a chi parla di confronto e crescita, al limite, si può provare con la diversità e il pubblico ludibrio. Giovanardi e Formigoni hanno dato ragione al preside e non certo al Garante Nazionale per l’infanzia che accecato da furore ideologico ha gridato all’omofobia, criminalizzando il povero preside che ancora scandalizzato per la foto a dorso nudo del ragazzo, si è barricato nella catechesi cattolica.

Santità, invece di litigare con il dirimpettaio d’oltre Tevere che celebra le unioni civili nonostante le sentinelle in piedi, monellaccio, dica una parola. Una parola buona però che di cattiverie ammantate di bontà ne sentiamo già ogni giorno, qui dove anche la foto di un bimbo morto scade subito e dire che quel bambino ci aveva accomunato tutti nella pietà e nell’accoglienza dell’altro.
Altro purchè etero naturalmente.


Gabriella Grasso

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