Ogni giorno da quel 13 di novembre si odono venti di guerra da destra e pure da manca. In Italia i dati Istat denunciano una disoccupazione giovanile del 45% e un pensionamento, per i pochi lavoratori under 40 a 75 anni, di 700 euri mensili, ma tanto da noi il lavoro non c’è e per ciò chissenefotte! In America si ammazzano i neri e i disabili per divertimento, il pianeta è a soli due gradi dall’impatto di non ritorno e il 40% delle scuole italiane non ha il certificato di idoneità statica, ma ha il crocifisso in ogni classe. La bandiera identitaria non sarà più il tricolore, d’ora innanzi saranno la grottina e/o l’alberello e guai a chi “pipita!”. Sono avvisati i laicisti-complottisti-sinistroidi e pure radical scic con tendenze egualitarie.
Il preside dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano, Marco Parma, non vuole rinunciare alla ricreazione per i canti di natale… SCANDALO! L’adoratore del dio Po arriva sguainando presepi e brandendo acqua benedetta; le sacerdotesse dell’intolleranza a prescindere, sfilano cantando tu scendi dalle stelle, con la medesima veemenza di “meno male che Silvio c’è” e mentre il Papa saluta i fratelli islamici, monsignor Galantino richiama le pecore all’ovile. Il teatrino è fatto. Mancava solo il Bambinello che pare abbia declinato l’invito. E da Milano a Messina, da Casalonia al Mugello, tutti a urlare: “I nostri valori non si toccano!”. I valori nostri dunque sarebbero:
1 Il presepe. Quello con i pupi raffiguranti i personaggi della politica o dello spettacolo vanno pure bene.
2 L’abete naturale, con la neve sintetica sulle punte.
3 Gli alberi di colore vario: rosso, verde, fucsia e cangiante, con addobbi improbabili.
L’anno passato su Fb sono passati abeti carichi di soldi, ovviamente finti, bollette e intimo di colore rosso/capodanno. Quest’anno si vedrà. Ancora sulla lista dei valori compaiono le bische di carte masenghini, la tombola con lenticchie al posto delle finestrelle e il baccalà alla ghiotta con broccolo fritto, accompagnato da zione simpatico che rutta i numeri e nonnina smentata, che a ogni numero ci mette un detto, urlando “ambo” a ogni prima estrazione.
Attenzione! Attenzione!
Le truppe verificatori di presepe e/o alberello gireranno casa per casa dall’otto di dicembre al sette di gennaio e guai se ne troveranno una vacante, perché i valori nostri non sono più la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale, ma il muschio, le pecore al pascolo e la paperella che sguazza nel laghetto di alluminio.
Gabriella Grasso
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