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Shakespeare, dai sonetti. Pensiero

pensieri1Potrei forse cantarti senza orgoglio
quando sei tu di me la maggior parte?
Se mi lodo, qual pregio ne otterrò?
E il vantarti che è, se non vantarmi?
E dunque separiamoci, né il caro
nostro amore sia più singola cosa:
poi che divisi vivremo, donare
ti potrò quel che a te si addice solo.
Oh assenza, come avresti orrido volto
se la tua inerzia acerba non lasciasse
tempo soave e pensieri d’amore,
che il tempo e i pensier soave inganna;
tu m’apprendi a far due d’uno soltanto,
lodando qui chi m’è tanto lontano.

William Shakespeare

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