sabato , Dicembre 21 2024

Shakespeare, dai sonetti. Correr

cavallo biancoScusar può l’amor mio l’offesa fiacca
del mio ronzino, quando a te mi tolgo:
“Staccandoti da te, perché affrettarmi?
finché torno, non c’è da correr peste”.
Ma avrà scuse la povera mia bestia
quando lento parrà il più folle volo?
Allora sproni darei al vento, lesto
precipitando dirò: “Sono immobile”,
allor non reggerà corsiero al fianco
del mio desìo che, senza carne, amore
perfetto, in furia ardendo nitrirà.
Ma darà amore al mio brocco perdono:
“Ti abbandonava, e apposta ha rallentato;
ora corro io da te, lui vada piano”.

William Shakespeare

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