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Enna. Dipietro come ex Sindaco di New York? Tolleranza zero sui divieti di sosta

Enna. Di Pietro come Giuliani? Tolleranza zero sui divieti di sosta

di Massimo Greco

imageDa quando si è insediata la nuova Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Di Pietro qualcosa è cambiato nel governo cittadino. Si registra infatti un non comune dinamismo dei Vigili Urbani nell’elevazione di sanzioni amministrative agli automobilisti per violazione delle regole di sosta e posteggio. Se questo sia il frutto della politica della nuova Amministrazione o dell’arrivo del Comandante dei VV.UU o dall’esigenza di aumentare l’ammontare dei proventi per “fare cassa” è argomento che interessa poco se non rapportata alla valutazione dell’altra faccia della medaglia. Infatti, nel “patto civico” che gli ennesi hanno sottoscritto con i propri rappresentanti, che non è quello “a valle” di tipo elettorale ma quello ben più “a monte” che caratterizza l’esercizio democratico della sovranità popolare, sono previsti degli impegni reciproci. Gli amministrati si impegnano ad alimentare i processi civici nel rispetto di quella fedeltà alla Repubblica richiesta dalla Costituzione e gli Amministratori si impegnano ad assicurare un livello qualitativo crescente di servizi e prestazioni a favore della comunità locale, garantendo altresì, nell’esercizio delle funzioni alla cui cura sono preposti, il rispetto delle regole.

Bene, dando per scontato che l’accanimento nei confronti degli automobilisti (ovviamente non solo ennesi) registrato in questo periodo rientri nelle ordinarie politiche di controllo del traffico cittadino e respingendo altre tipologie di politiche all’insegna del lassaiz-faire che pure si sono registrate nei lustri precedenti, ciò che ci piace qui rilevare è il livello qualitativo degli impegni assunti dagli amministratori per quanto di rispettiva competenza. E’ infatti implicito nel citato “patto civico” che il Comune potrà pretendere dalla comunità locale amministrata il rispetto delle regole nella misura in cui da tali regole emerga anche l’osservanza degli impegni assunti dal medesimo Comune. Corollario di questo rapporto para-sinallagmatico è che una delle parti contraenti può calibrare la rispettiva prestazione in proporzione a quella resa dall’altra parte.

Applicando questo principio al caso che ci occupa, il Comune di Enna può anche decidere di aumentare all’inverosimile l’attività di accertamento di violazioni dei divieti di sosta e parcheggio cittadino a condizione però che riesca ad assicurare agli automobilisti ennesi (e non) adeguate forme alternative mediante la realizzazione di aree di sosta e/o di parcheggio. Non occorre molto per verificare se ciò sia stato fatto, basta parlare con i superstiti commercianti della Via Roma o con i dipendenti dei vari Uffici pubblici e privati costretti giornalmente a giocare alla “caccia al tesoro” pur di trovare un posto dove lasciare la propria automobile senza correre il rischio di essere multati.

C’è una strana forma di masochismo contagiante in una città, come quella di Enna, in cui si registra l’incapacità di guardare in faccia la realtà. Enna, al netto dell’Università Kore che dovrà comunque ancora decidere quale partita giocare in favore del territorio che l’ha generata, ha bisogno di politiche di rigenerazione e di empowerment sociale e non certo di quella “tolleranza zero” che tanto somiglia all’inefficace azione dell’ex Sindaco di New York Rudolph Giuliani.

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