“Partite pregresse”, tra acqua, capre e Sindaci
di Massimo Greco
Che ad Enna succedono cose strane, spesso ai limiti della legalità, non è affatto una novità. Ciò che stupisce è che si sta facendo a gara a chi le fa più strane. E gli attori principali di questo nuovo gioco sono anche coloro che dovrebbero, invero, rappresentare le bussole di orientamento alla legalità per le rispettive comunità amministrate: i Sindaci. La vicenda delle famose “partite pregresse” richieste dall’ente gestore del servizio idrico a tutta l’utenza ne è l’ennesima dimostrazione. I Sindaci della nuova Assemblea Territoriale Idrica (ATI) che in un primo momento avevano deliberato di sospendere cautelativamente gli effetti della delibera con la quale si era autorizzata la società “AcquaEanna” a riscuotere tali voci di costo in uno alle bimestrali tariffe, hanno inopinatamente deciso di acquisire una preliminare consulenza qualificata in ordine alla legittimità di tale riscossione alla luce delle contro deduzioni fornite dall’ente gestore che, ovviamente, si è opposto all’ipotesi di sospendere il simpatico balzello.
Orbene, in disparte il grottesco revirement rispetto a quanto già deciso – tipico di illuminate condotte già da noi conosciute in occasione della gestione integrata ed associata dei rifiuti – i Sindaci della provincia di Enna sembrano volere sfidare lo Stato di diritto e uno dei suoi principi fondamentali: ”la divisione dei poteri”.
I Sindaci, la cui azione politico-amministrativa rientra nel potere esecutivo, non possono invadere né obiettare le decisione dei Giudici appartenenti ad un altro potere (quello giudiziario). Nel caso in specie i Sindaci dell’ATI anziché limitarsi a prendere atto di ben quattro sentenze emesse da due diversi Giudici di Pace del Tribunale di Enna che hanno statuito l’illegittimità delle “partite pregresse”, hanno determinato di acquisire una consulenza sulla questione, magari per edulcorare gli effetti delle sentenze che ancorchè non definitive sono pur sempre emesse da Giudici della Repubblica “in nome del popolo italiano”. In genere le consulenze, ovvero i pareri più o meno pro-veritate, vanno acquisiti prima che il contenzioso si trasferisca nelle aule giudiziarie e non certo dopo. Le sentenze dei Giudici, infatti, o si appellano o si eseguono.
Alla luce di ciò che questi nostri Sindaci sono stati capaci di fare sul fronte dei rifiuti, non ci resta che prepararci al peggio anche sull’altro delicato e sentito fronte delle risorse idriche. Ma del resto, cosa possiamo aspettarci? In altre occasioni abbiamo affermato che, soprattutto, dalle nostre parti non sono mai mancate le capre (anzi!) ma i pastori!
Dal Sindaco di Centuripe, Elio Galvagno, riceviamo e pubblichiamo:
Ho troppa stima nei confronti del mio amico Massimo Greco, per la puntualità e la competenza con cui generalmente affronta le questioni, e non cambierei l’ottima opinione che ho su di lui neanche sotto tortura.
Ma questa volta debbo fermamente dissentire dalla sua ricostruzione, frutto probabilmente di una conoscenza parziale della vicenda.
Provo a fare chiarezza, facendo alcune dovute precisazioni.
1) Innanzitutto l’assemblea della ATI non ha mai deliberato di sospendere il pagamento delle partite pregresse ma semplicemente di aprire un procedimento in tal senso, che il Presidente ha formalmente avviato stabilendo un termine per formulare eventuali deduzioni.
Solo ricevute le deduzioni, il procedimento si chiuderà con una delibera finale.
2) Vista l’estrema delicatezza e importanza dell’argomento si è deliberato altresì di chiedere una consulenza, anche in ragione del fatto che, a fronte dei pronunciamenti di alcuni giudici di pace, vi sono sentenze nettamente contrarie da parte di giudici togati.
Logica e buon senso vorrebbero, dunque, che si attendesse una pronuncia definitiva, ma è del tutto evidente che passerebbe troppo tempo.
E considerato che mentre Sagunto brucia Roma non può stare a discutere, si è ritenuto opportuno e necessario acquisire un autorevole parere, non per “edulcorare” gli effetti delle sentenze, ma proprio perché non vi sono pronunciamenti univoci in materia.
Saremo anche capre (animali, peraltro, molto intelligenti, come ha chiarito il Presidente dell’Aidaa a Vittorio Sgarbi che usava questo epiteto in senso dispregiativo e a cui, mi auguro, il mio amico Massimo Greco non si sia ispirato!) ma lo spirito che ha guidato l’azione dei sindaci è volto a chiarire la vicenda in maniera definitiva, per evitare domani spiacevoli sorprese a carico dei cittadini.
Non abbiamo la presunzione di essere pastori, caro Massimo, ma ti assicuro che chi amministra oggi nelle difficoltà in cui si trovano gli Enti locali, o è un pazzo, per dirla con Cacciari, o lo fa con puro e autentico spirito di servizio nei confronti della propria comunità, come del resto abbiamo fatto tu ed io, in tempi non tanto lontani e pur con incarichi diversi, alla Provincia Regionale di Enna.