sabato , Dicembre 21 2024

ALLA LUNA

Lo raccontai alla luna quella notte, lei ché splendida e maestosa ascolta tutti.
Raccontai di quanto vero fosse quel sogno, di come si fosse stampato nelle ossa e nella carne, di quanto al risveglio fosse luce negli occhi come quella che stava emettendo lei. Di quando svanì seppi solo raccontarle il dolore muto, di come le ossa tremassero e di come ad un battito di ciglia la vita svanì.
Persa, lei, non seppe cosa rispondermi, non aveva mai sentito una confessione tanto strana, non conosceva l’amore lei, ma in troppi le avevano raccontato del Sole e di quanto immenso fosse il suo calore, la sua luce, la sua magnificenza. Le era dato sapere solo che, grazie a lui, lei brillava… Pensava, povera, di essere grande e luminosa di suo, non sapeva certo cosa lui facesse per lei ogni giorno, in silenzio lui, ignara lei.
Continuai io, ancora speranzosa d’esser compresa, a descriverle il mio sole, a descriverle quanto lo sentissi vicino dal mio primo arrivo su questa terra, e che senza poterne spiegare origine mi stesse accanto; era un bel vivere il mio, non certo tormentato o astioso, anzi! ma sicuramente vivido di quella compagnia sconosciuta, era dentro da sempre col suo dolce suono malinconico di amore lontano, da sempre lontano, ma accostato al mio cuore.
Non seppe ancora cosa dirmi la luna, era sempre più incredula, proprio lei che non aveva mai conosciuto la sua luce difficilmente poté mai credermi…ma io raccontai.

Dina La Greca

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