La morte di una figlia è straziante. “Sopravvivere ai figli è un delitto è la prova che Dio non esiste” afferma una madre orfana. Orfana? Non esiste la parola giusta. Orfano è il figlio che perde il genitore, ma il genitore che perde il figlio cos’è? E’ assenza. E’ dolore senza nome è il Nulla che avvolge ogni cosa e non bastano gli altri figli e non bastano gli altri affetti. “Fai una figlia, la cresci, la adori e poi…” la morte di un figlio straccia ogni possibilità, ridà insensatezza all’ordine quotidiano, squarcia il sistema delle convenzioni e allontana tutti. Il dolore è spudorato e la gente ha bisogno di credersi buona dunque preferisce pensare che è la pazzia del dolore che spinge verso la verità processuale e non il senso di giustizia per il giuramento tradito, per la colpa commessa. Ma di una madre che pretende gli auguri dalla figlia tomba a chi vuoi che interessi? E’ pazza! E come potrebbe non esserlo, le hanno strappato il cuore. A una mamma orfana di figlia gli auguri spettano lo stesso?
Gabriella Grasso
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