A giorni darò alla luce la mia seconda bambina e i consigli di Maria, la mia preziosissima (oltre che dolcissima e precisa) ginecologa, hanno contribuito alle mie ricerche in ambito nutrizionale sullo sviluppo del feto prima, e del bambino e la conseguente evoluzione poi.
Le recenti scoperte scientifiche sono strabilianti, l’alimentazione della mamma durante la gravidanza non solo influisce sul nostro bambino ma anche sulle generazioni future! È infatti in grado di attivare e disattivare dei geni che verranno trascritti anche sul DNA dei nostri nipoti e pronipoti (Fetal origins of adult disease: strenght of effects and biological basis – International Journal of Epidemiology, 2002)
Uno studio dell’Università di Cambridge ha dimostrato su cavie da laboratorio che la durata della vita era aumentata di oltre il 40% negli animali che erano stati nutriti con un corretto apporto proteico e calorico durante la gravidanza (e avevano un peso corporeo normale alla nascita). Anche negli esseri umani, nascere sottopeso (sotto i 2,500 kg) e poi recuperare velocemente per riportarsi nella media degli altri coetanei, aumenta il rischio di sviluppare da adulti diabete, obesità, ipertensione, patologie cardiovascolari e diabete (The developmental origins of the metabolic syndrome – Trends in Endocrinology & Metabolism, 2004). Come un bambino macrosomico alla nascita (con peso corporeo superiore a 4,500 kg) avrà il medesimo rischio di sviluppare tali malattie.
Inoltre, è stato scientificamente dimostrato che il cibo di cui si nutre la mamma in gravidanza, sarà gradito al piccolo nelle sue fasi evolutive.
Quindi future mamme, via libera a frutta, verdure, uova rigorosamente biologiche, pesce azzurro di piccola taglia, frutta secca, legumi e cereali non raffinati, il tutto ovviamente senza esagerare. Evitate anche le diete ipocaloriche in gravidanza, solo una sana e corretta alimentazione! Niente eccessi proteici, grassi adeguati al fabbisogno del trimestre in corso e niente zuccheri raffinati (bibite, zucchero, succhi di frutta, merendine, ecc…).
Di un capitolo intero necessiterebbe l’allattamento, cercherò di sintetizzare.
Mamme allattate i vostri pargoli!
I bimbi allattati al seno crescono più sani e più forti rispetto a quelli che bevono latte in formula o latte vaccino diluito. Un vitello raddoppia il suo peso in circa 47 giorni dalla nascita, un neonato umano in circa 180 giorni. Il latte vaccino contiene più del triplo di proteine e sali minerali rispetto a quello umano (su 100 ml 3,3 g proteine e 720 mg di sali contro l’1,3 g e i 210 mg del latte umano), fattore che mette a dura prova il rene e il fegato dei nostri piccoli. Il latte materno si adegua alle necessità e alla crescita del nostro bambino, contiene più sieroproteine e meno caseina ed ha un contenuto decisamente superiore di oligosaccaridi e acidi grassi polinsaturi, i famosi grassi buoni (3,7% del latte vaccino contro il 13,5% in media del latte umano).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle neomamme la nutrizione esclusivamente al seno per i primi sei mesi (senza inserire altri liquidi o cibi solidi) e continuare per i successivi diciotto mesi dopo il divezzamento.
Il latte materno è ricco di ormoni, enzimi, ferro, vitamine, grassi, oligosaccaridi e soprattutto anticorpi che aiuteranno il nostro bambino nei primi cinque anni di vita, periodo in cui il sistema immunitario non è ancora completamente maturo (The development of the immune system during pregnancy and early life – Allergy 2000). Contiene inoltre bifidobatteri (tra i primi a colonizzare l’intestino del bambino) e lattobacilli (in particolare il Bacteroides Fragilis)
I tassi di mortalità infantile si riducono ad un quinto rispetto agli infanti allattati con latte in formula o vaccino (Breastfeeding and the risk of postneonatal death in the United States – Pediatrics 1998), i bambini sviluppano meglio le capacità cognitive e cerebrali (probabilmente grazie al legame emotivo che si istaura con la mamma) ( Breastfeeding and later cognitive and academic outcomes – Pediatrics 1998 e The association between duration of breastfeeding and adult intelligence – Jama2002), contraggono meno otiti e meno infezioni alle vie urinarie. Hanno una ridotta probabilità di sviluppare asma e allergie, diabete di tipo 1 e leucemie (Breastfeeding and Childhood Leukemia Incidence: A Meta-ananlisys and Systematic Review – Jama Pediatrics, 2015 e Human milk, breastfeeding and transmission of human immunodeficienzy virus in the United States – Pediatrics, 1995/96). Vi è ancora una minore incidenza di obesità.
Il latte materno è inoltre sempre alla giusta temperatura e il contatto del bimbo con il seno della mamma aiuta la sua popolazione batterica intestinale a crescere correttamente e a migliorare le risposte del sistema immunitario.
È veramente affascinante come noi Donne abbiamo la forza fisica e mentale per mettere al mondo le nostre Creature e aiutarle poi a cercare di avere una vita migliore, come è altrettanto affascinante riuscire a comprendere i meccanismi attraverso cui la nutrizione regola la nostra vita intera già prima di nascere.
“Una medesima anima governa questi due corpi e li desideri e le paure e i dolori son comuni sì a essa creatura come a tutti li altri membri animati; e di qui nasce che le cose desiderate dalla madre spesso son trovate scolpite in quelle membra del figliolo, le quali ten a se medesima la madre nel tempo di tal desiderio, e una subita paura attacca la madre e il figliolo…”
(Leonardo nella Roma di Leone X, Giunti, Firenze, 2004)
Sandra Greco,
esperta in alimentazione.
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