Salvini a Milano, con vangelo e rosario in mano, prometteva agli ultimi di farli primi, ma solo se bianchi e padani “i terroni potranno fare quello che facevano i clandestini, espulsi a 100 a 100 nei primi 100 giorni del mio governo” pare abbia detto mentre da già Presidente del Consiglio giurava sulla Costituzione, al grido: “Andiamo a governare”. In 100 piazze italiane nel frattempo sfilava l’antifascismo. A Roma e a Palermo i cortei più numerosi. I palermitani, coi polsi legati dal nastro per imballaggi, venivano tenuti a bada da 300 fra poliziotti e carabinieri, difensori dei neofascisti anticostituzionalmente apologeti dell’olio di ricino. Un servizio d’ordine straordinario, con agenti in tenuta antisommossa perchè i ragazzi dei centri sociali sono pericolosissimi “hanno il vizio di picchiare i picchiatori degli inermi”, che si limitano a fare birbonate negli studi televisivi e nei centri di accoglienza obbligando i soloni dell’immigrazione a tutti i costi, incapaci di amare la loro Patria, all’ascolto di un’analisi sul turbo capitalismo alienante. Ordine e disciplina, signora mia ci vogliono per far rinascere questa terra martoriata. Ordine e disciplina e minchione è chi non lo capisce.
Gabriella Grasso
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