sabato , Dicembre 21 2024

Inutili magliette rosse

Una nave italiana galleggia in attesa che il ministro competente Toninelli riceva il consenso a farla attraccare dal ministro non competente Salvini. Nei giorni di chiusura dei porti i morti sono diventati centinaia nell’indifferenza anzi nella strafottenza generale. L’unica risposta a tanta crudeltà è stata la maglietta rossa, “per mettersi nei panni degli altri”. La domanda è: giocare a vestirsi come loro a chi giova? La maglietta rossa è servita solo a polarizzare l’antinomia fra rossi e neri. Mi metto la maglietta rossa se tifo Saviano non mi metto la maglietta rossa se tifo Salvini, in questo caso esalto i pezzenti nostrani, schifati da sempre, in nome dell’ “ammazziamoli a casa loro” così non sentiamo “feto”. Era il 2 settembre del 2015 quando comparve la prima maglietta rossa; la indossava un bimbo di tre anni riverso faccia bocconi sulla spiaggia di Bordum. Si chiamava Aylan Kurdi. La foto di Aylan costrinse il mondo ad alzare lo sguardo sul dramma dei profughi, oggi la stessa foto susciterebbe l’ilarità scomposta dei fan di Salvini prontissimi a dileggiare il buonismo cronico dei rosso vestiti. Venerdì prossimo vestiamoci tutti di marrone cacca per testimoniare il mare in cui è affondata l’umanità intelligente.

Gabriella Grasso

Check Also

ASP Enna: inaugurazione della nuova UTIN all’Ospedale Umberto I

La Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, assieme all’Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale …