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Il sistema sanitario nazionale italiano ha 40 anni

Il servizio sanitario nazionale italiano compie 40 anni. Fu istituito con la legge di riforma sanitaria n. 833 del 23 dicembre 1978. Quella legge cambiò il volto della sanità italiana. Rispetto alla legge 833 c’è un prima e un dopo. Prima c’erano il medico condotto, per quelli che la mutua non ce l’avevano, e il medico della mutua, per quanti la mutua ce l’avevano. Alla mutua lavoratori e datori di lavoro versavano i loro contributi per usufruire dell’assistenza medica. Il medico condotto, che dipendeva dal comune, assicurava un’assistenza a tutti per le emergenze e si occupava, per il resto, solo di quelli che erano iscritti nei registro comunale dei poveri. C’era l’ostetrica condotta nel comune che aiutava le donne a partorire in casa. Chi aveva la mutua, poteva farsi assistere gratuitamente dal ginecologo e partorire all’ospedale. Pagava la mutua. Le donne che non avevano la mutua si affidavano all’ostetrica condotta. Di mutue ce n’erano tante quante erano le categorie di lavoratori. C’erano la mutua degli artigiani e quelle dei commercianti e dei coltivatori diretti. Anche i braccianti e gli operai dell’edilizia e dell’industria avevano le loro mutue. Per gli iscritti alla mutua, il ricovero (degenza e operazione) in ospedale era pagato dalla mutua. Chi non era iscritto alla mutua, il ricovero ospedaliero doveva pagarselo con i propri soldi. Per i poveri provvedeva l’ospedale, che poteva contare sul proprio patrimonio costituito dai lasciati dei benefattori. Anche i comuni pagavano i ricoveri ospedalieri per i poveri iscritti nell’elenco. Da quarant’anni non è più così. Tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal lavoro svoto e dalle condizioni economiche, hanno diritto ad un uguale trattamento nel campo dell’assistenza sanitaria. Le mutue non ci sono più. Il sistema sanitario nazionale, che ha sostituito le mutue, è finanziato dalla fiscalità generale. Noi italiani siamo degli inguaribili provinciali con la malsana abitudine di autodenigraci rispetto agli altri. Grazie alla legge di riforma sanitaria di 40 anni fa, abbiamo uno dei migliori sistemi sanitari a livello mondiale. Quella legge fu il prodotto dell’intesa tra la Democrazia cristiana e il Partito comunista italiano negli anni del “compromesso storico”. Quella la legge introdusse un concetto di salute molto ampio. La salute non è più intesa solo come assenza di malattie, ma come benessere complessivo, che nello stesso tempo è fisico, psichico e sociale. Il sistema sanitario nazionale introdotto in Italia dalla legge 833 è molto simile al sistema sanitario inglese istituito nel 1948, che è finanziato dai contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro. Nel Regno Unito le visite mediche e i ricoveri ospedalieri sono gratuiti. Il settore privato nella sanità inglese non ha un eccessivo peso. Il modello inglese del National Health Service (Nhs), al quale il sistema sanitario nazionale italiano si è ispirato, è quello elaborato da Lord William Henry Beveridge nel 1942. Il Nhs assicura assistenza sanitaria gratuita a tutta la popolazione britannica e anche a chi non è suddito di sua maestà la regina Elisabetta, ma si trova a passare da quelle parti. Io ne ho fatto esperienza durante un mio breve soggiorno a Londra, un paio di anni fa. E a pensare che Lord Beveridge era un liberale!

Silvano Privitera

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