domenica , Dicembre 22 2024

Notizia “scup”: Mike Bongiorno alla maturità

Ultimamente i titoli provocatori mi stanno piacendo. E questo ha tutto il diritto di essere il titolo della notizia. Perché oggi, aprendo internet e i vari social network, poi sentendo la radio e guardando il telegiornale, c’è una notizia che interessa a diverse migliaia di ragazzi. Sono infatti uscite, dal Ministero dell’Istruzione del Governo del Cambiamento (questa è la nuova dicitura, non più MIUR ma “MIURGC” con GC “Governo del Cambiamento”) le materie e quindi le linee del prossimo esame di maturità. E la prima cosa che ha fatto sussultare tutti, sicuramente i ragazzi non molto in maniera positiva, è stata la rivoluzione della seconda prova. Al Classico non più la traccia di latino o la traccia di greco, ma latino e greco. Allo Scientifico matematica e fisica. Gli studenti, sicuramente, in questo momento sono impegnati ad accendere ceri dappertutto nella speranza che quanto sentito e appreso ciò non sia vero. In un colpo solo, concentriamoci sul Classico, ma tanto il discorso è facilmente estendibile, le due materie “simbolo” e quindi le due “bestie nere” si presentano imperterrite a suon della Cavalcata delle Valchirie pronte a funestare le notti (altro che tuo papà somigliante a Dante e tuo fratello ad Ariosto al solito posto!) dei maturandi. Chissà quanti stanno maledicendo il fatto di far parte di questo anno scolastico, similmente a quanti della classe ’95 (per chi, ovviamente, è sempre stato regolare negli studi) maledissero quel loro ultimo anno di superiori trovandosi quella genialata supermitica del test di medicina ad aprile, nel momento cioè clou di tutto l’anno scolastico. Ma vabbè, quel Ministero e i nostri governi di dotti medici e sapienti ci hanno sempre regalato delle “trovate” pazzesche degne di 92 minuti di applausi. Però bisogna dire che questa trovata di mettere latino e greco nella stessa prova non è tanto brutta come idea. È un’affermazione sicuramente impopolare e che a breve mi farà trovare dietro la porta una frotta di ragazzi pronti a linciare me e chi plaude a questa assoluta novità, ma, se ci pensiamo bene, finalmente l’esame acquisisce quella fisionomia di esame di fine percorso. E come puoi finire un percorso saggiando solo una parte di ciò che si impara? Il liceo classico, per definizione, è il tempio del latino e del greco, fatto per cui è giusto che la seconda prova, prova di indirizzo che varia da tipologia di istituto, sia caratterizzante in toto quel determinato percorso che ciascuno studente ha fatto durante il quinquennio. Una prova di ampio respiro che saggia finalmente quanto realmente appreso dallo studente. Fin qui, allora, ampio plauso al Governo del Cambiamento. Tranquilli ragazzi, anche voi potete tirare un sospiro di sollievo perché vi hanno tolto il “quizzone” e qui non c’è relatività che tenga: siamo tutti d’accordo che sia una cosa giusta! Ma siccome sembrava troppo strano che il Ministero, e soprattutto quello gialloverde, avesse fatto finalmente qualcosa di sensato (le corbellerie della prima prova, alla fine, siamo riuscite a digerirle), non poteva mancare la genialata del secolo: l’orale. Secondo le nuove direttive, l’orale sarà più o meno così strutturato: prendiamo lo studente X che dopo aver svolto la prima prova e avendo scelto un autore che fino a quel giorno era sconosciuto anche a Wikipedia, dopo aver svolto la seconda prova maledicendo per come abbiamo detto sopra, arriva nell’aula del colloquio tutto elegante, stringe la mano ai commissari esterni e poi agli interni. Si siede mostrando un sorriso a 120 denti quanto la briscola cercando di mascherare la tensione che si percepisce appena vedendo la mano tremare e sperando che quello non sia né Parkinson né Delirium Tremens (da non escludere dato che molti per dimenticare effettuano quella pratica). E, iniziando, il commissario non chiederà più “iniziamo con la tesina” ma, come nei migliori quiz di Mike Bongiorno, uscirà tre buste e dirà “la 1, la 2 o la 3?”. No, purtroppo non stiamo scherzando. E possiamo solo prevedere come, nell’arco degli anni, si evolverà l’esame. Caro Ministro, ascolti che forse già abbiamo previsto tutto: lo studente avrà 15 domande da rispondere in maniera sbagliata in 150 secondi per la lode, poi cento e arrivando a 30 si accenderà un fascio di luce con cui potrà bloccare lo scorrere del tempo (la rimanenza sarà il punteggio dell’orale), momento in cui non sarà più solo, potendo contare su 4 aiuti tra cui la telefonata a casa, l’aiuto del pubblico, il 50 e 50 e l’opinione del Presidente di Commissione. La sua scalata verso il diploma sarà irto di pericoli, ad ogni domanda il conduttore chiederà comunque sempre se lo studente vuole lasciare o provare a raddoppiare il valore del suo voto. Sarà anche importante il televoto da casa per decidere chi sarà il nuovo diplomato. Solo uno ce la farà, per tutti gli altri è tempo di togliersi il grembiule e lasciare per sempre l’aula di Masterschool. Chi supererà le prove avrà un biglietto che lo condurrà dritto dritto all’università della Vita con Flavio Briatore rettore (che fa anche rima!) e diventare il prossimo ministro dello Stato Italo-Padano e spezzare una volta e per sempre il potere dei Terroni. Caro Ministro, non è che abbiamo spoilerato un po’ troppo?

Alain Calò

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