L’Isola di fuoco torna ad eruttare (dopo il drammatico episodio dello scorso luglio), lo scenario sullo Stromboli è caratterizzato da immagini di esplosioni sommitali e nubi di polvere create da frane nella parte esterna dove scorre la colata di magma. I flussi lavici hanno velocemente raggiunto il mare, in una zona desertica. Stromboli come l’Etna è studiato e continuamente monitorato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. E seppur fra i due vulcani non vi è alcun collegamento (sono contesti geodinamici totalmente diversi), entrambi continuano a dare spettacolo in forme differenti; l’Etna è sempre in continua attività e dalla sua sommità vi è una colonna di fumo che sovrasta le pendici innevate. Sembra un dipinto, ma è realtà.
Secondo la ricostruzione degli scienziati, in concomitanza con l’aumento di energia eruttiva è stato registrato un segnale sismico associabile ad eventi franosi dovuti al rotolamento di blocchi incandescenti lungo la Sciara del Fuoco. L’ampiezza del tremore «si mantiene su valori alti ma stabili». Le stazioni di deformazione clinometriche e Gps di Stromboli non evidenziano variazioni significative.
by Salvo Fallica per Corriere.it
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