Borrelli il capo della Protezione Civile, che ogni pomeriggio aggiorna i dati dei morti, degli infettati e dei guariti, inserendo nei primi anche i decessi non ascrivibili al Covid-19, consapevole dei rischi di infezione e dei limiti del Sistema Sanitario Pubblico suggerisce di allungare la quarantena a tempo indeterminato. Aspettiamo che il nuovo Coronavirus torni nella foresta da cui è venuto o attendiamo che il popolo insorga? Alle masse dei poveri per statuto è stato dato l’obolo, ma alla borghesia imprenditoriale non è stato garantito nulla e considerando che il Paese lo muovono questi ultimi cosa aspetta il dott. Borrelli? Il nuovo Coronavirus è già con noi e non andrà più via, è necessario dunque trovare un compromesso fra lavoro e salute, ora. Non è possibile continuare a imporre al ristoratore, alla pescheria, al negoziante, all’artigiano, al bar , alle partite IVA in generale la chiusura a oltranza. In molti non apriranno le saracinesche alla fine di questo lockdown e secondo un rapporto dell’Institute for Economic Research (Ifo) con una chiusura prolungata delle attività produttive il nostro paese arriverebbe a perdere 350 miliardi di euro. Ogni proroga aggiuntiva di una settimana, secondo l’Ifo, avrebbe effetti in termini di perdite che variano in una forbice tra 14 e 27 miliardi di euro. In un arco temporale di tre mesi la perdita di ricchezza oscillerebbe tra 354 e 729 miliardi di dollari, tra il 10 e il 20,6 per cento di pil annuo. Una tempesta che secondo l’Istituto avrà effetti soprattutto sul mercato del lavoro domestico con più di un milione di lavoratori a tempo pieno che potrebbe perdere il lavoro e più di 6 milioni che potrebbero invece essere dirottati su lavori part-time. Le ragioni economiche devono indurre a ridurre gradualmente le restrizioni e questo perché se le misure di isolamento dovessero durare ancora, la povertà sarebbe incontenibile e ingestibile e finirebbe con il travolgere l’intero Sistema senza risparmiare nessuno.
Gabriella Grasso
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