giovedì , Gennaio 2 2025

Q – IL SINDACO CAMPANILISTA

IL SINDACO CAMPANILISTA

Leggere le informazioni su Wikipedia non è consigliabile se si vuole fare informazione di qualità, ma il nostro Sindaco non puoi trovarlo certo sull’Enciclopedia Britannica, per cui dobbiamo accontentarci delle informazioni on line. Nella voce che lo riguarda W. scrive che Maurizio Dipietro “nel 2000 viene eletto al consiglio comunale della città e rieletto nel 2005 e nel 2010. Dal 2005 al 2006 è stato anche capogruppo consiliare dei Democratici di Sinistra. Aderisce al Partito Democratico nel 2007, ma viene espulso nel 2010; successivamente è capogruppo consiliare della lista Enna al Centro. Nel 2015 si candida alla carica di sindaco di Enna in vista delle elezioni amministrative sostenuto da tre liste civiche di centro-destra. Vince al ballottaggio del 14 giugno con il 51,89% dei voti imponendosi sul candidato per il centro-sinistra Vladimiro Crisafulli e quindi eletto sindaco. Nel luglio 2017 aderisce nuovamente al Partito Democratico salvo poi non rinnovare la tessera a seguito delle dimissioni del leader Matteo Renzi, che fonderà in seguito il suo nuovo partito Italia Viva e a cui prenderà parte anche lo stesso Dipietro”.

Sintetizzando, Dipietro è al Comune di Enna ininterrottamente dal 2000, prima come consigliere comunale poi come sindaco sostenuto dal centro-destra. Dunque ha ragione il suo avvocato di fiducia quando afferma che non bisogna scandalizzarsi se nella coalizione che appoggerà la sua nuova candidatura a sindaco ci sarà pure la Lega, perché già cinque anni fa nella sua coalizione c’era la destra di Dante Ferrari. Noi continuiamo a pensare che si tratta di una somma di posizioni ideologiche diverse, riunite casualmente nel 2015 solo dalla voglia di abbattere Crisafulli, e oggi da quella di mantenere la posizione conquistata. Intenzione assolutamente legittima, ma parlare di “buona amministrazione della città” con queste premesse ci pare troppo!
Appena un mesetto fa Borghese aveva scritto che “il Sindaco e i suoi fedelissimi sono apolitici, apartitici, asintomatici, non certo dal virus ma da un’appartenenza chiara”. (Vedi “Anche le minoranze consiliari vanno alla guerra?” del 15/05/2020).

Adesso leggiamo con piacere che almeno una fedelissima del sindaco ha un’appartenenza chiara: “Renziana, anticrisafulliana, dipietrana, ennese”.
La curiosità che ci prende adesso è legittima: il Sindaco invece cos’è?
RENZIANO? Poco probabile dopo le ultime uscite di Italia Viva, ma forse per lui vale il teorema che “non sono io ad essere razzista, sono loro ad essere terroni”. Gli è andata bene quando gli fu consegnata la tessera n.1 del PD da parte del duo renziano Carbone-Faraone (quello che non s’immischia nelle faccende ennesi, ndr), può darsi che adesso gli venga consegnata la tessera numero zero. Renzi ha fatto, Renzi ha disfatto.
ANTICRISAFULLIANO? Certissimo, ma è una medaglia di moda, facile da guadagnare e perciò inutile, come quelle antimafia di tanti nemici del Rais (e perciò suoi amici), oggi pubblicamente svergognati (e forse pure condannati).
ENNESE? A giorni alterni.
DIPIETRANO? Che brutta parola! Meglio dire Dipietro e basta, per decoro e per non confonderlo con l’aforisma della Pivetti che “c’ha la faccia come il didietro” ma con la D. Semmai Campanilista, altrimenti appresso non gli restano altro che un paio di neoleghisti e un architetto.

Anche il “Partito per Enna” di Colianni sembra cosa diversa dal “Patto per Enna”, checché ne dica l’avvocato d’ufficio, e al momento opportuno potrebbe fare una scelta “sturziana”.

Il fronte avversario al sindaco uscente sembra decisamente ben nutrito dagli ultimi arrivi. Se il patto di cinque anni fa era contro la M di Mirello, quello odierno non sarà contro la M di Maurizio, che non sembra interessare più nessuno. Speriamo sia invece una coalizione attorno ad un programma di governo della città, che non prediliga solo gli amici ma soprattutto che non ostacoli, osteggi, avversi i nemici e le loro richieste, come ha fatto il sindaco uscente.

Oportet studuisse, non studere? Ci dispiace per lei, cara Avvocato, ma questa volta Loro hanno studiato.

 

Q – G.L. Borghese

Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.

Check Also

ASP Enna: festa del Benessere

Tanti giovani studenti del Liceo Artistico e dell’Istituto Federico II alla Festa del Benessere promossa …